"Investimenti in opere inutili" La Lega boccia il bilancio comunale

Il consigliere Sirotti Gaudenzi: "Il rendiconto 2022 evidenzia l’ideologia della giunta e la decadenza"

"Investimenti in opere inutili"  La Lega boccia il bilancio comunale
"Investimenti in opere inutili" La Lega boccia il bilancio comunale

Dura requisitoria della Lega contro l’approvazione del rendiconto di bilancio 2022 in consiglio comunale. "I numeri sono asettici – attacca il consigliere leghista Enrico Sirotti Gaudenzi – Per questo, se letti in quanto tali senza collegarli alle opere e alle attività concrete dell’amministrazione non si può comprenderne l’effetto negativo sulla città. Serve quindi anche una lettura politica della massa di numeri contenuti nel rendiconto del bilancio 2022, passato in Consiglio comunale, giovedì 27 aprile, con il solo voto positivo della maggioranza. Se, infatti, ci troviamo davanti un bilancio con i numeri per lo più in ordine seppure con molti nodi problematici, vedi per esempio il gigantesco avanzo o la rinnovata propensione ad accendere mutui, dall’altro lato, questi numeri devono essere collegati alle opere finanziate nel 2022, che, pur ingoiando risorse milionarie, non apporteranno per lo più benefici alla necessità di sviluppo di Cesena". Secondo Sirotti le opere sono "più il frutto della forte connotazione ideologica della Giunta Lattuca che l’esito di un ragionamento obiettivo delle reali esigenze della città. Dall’incomprensibile progetto di riuso del Roverella (quota a carico del Comune 2,8 milioni), all’imbarazzante progetto dell’area davanti alla stazione ferroviaria (quota a carico del Comune 2,230 milioni), al pasticcio del Foro annonario con l’indennizzo di 1,476 milioni al concessionario e i quasi 300mila euro per l’adeguamento ad accogliere uffici comunali, si passa alle milionate buttate in piste ciclabili spesso inutili perché sottoutilizzate o inadeguate .Se si considerano diversi fattori, tra cui il calo progressivo di residenti, il saldo demografico che continua il trend negativo, la rete commerciale di vicinato in ginocchio, l’inesistenza di eventi culturali di grande richiamo, la mancata incentivazione del turismo d’arte e così via, la fotografia di Cesena a inizio 2023 desta obiettivamente non poche preoccupazioni".