"Ispirati dalla lettura dei trhiller di Stephen King abbiamo dato vita a bozze e testi spaventosi"

Per la paura l’immaginazione gioca un ruolo fondamentale e aumenta l’apprensione e la preoccupazione.

"Ispirati dalla lettura dei trhiller di Stephen King  abbiamo dato vita a bozze e testi spaventosi"

"Ispirati dalla lettura dei trhiller di Stephen King abbiamo dato vita a bozze e testi spaventosi"

Il testo horror è nato al termine di un percorso svolto nella classe II C di Borghi, durante le ore di narrativa e di antologia. Abbiamo cominciato il nostro viaggio alla scoperta dell’horror leggendo varie tipologie di incipit. La studentessa Denise Urbini, per il suo racconto si è ispirata a Stephen King, autore di IT, e l’ha abilmente personalizzato. Per un mese abbiamo lavorato sul nostro taccuino dello scrittore, scritto bozze, riviste, corrette e riscritte. "Nella fase di revisione delle bozze - dice Denise - ho seguito il suggerimento della professoressa relativamente all’uso dei ’verbi forti’, da preferire ai ’verbi deboli’. Ho eliminato le forme passive e i verbi generici, sostituendoli con verbi in grado di suscitare immagini in modo immediato". Dopo aver creato il nostro incipit, ci siamo concentrati sullo sviluppo, utilizzando la tecnica dei tre indizi.

Il primo indizio deve coinvolgere uno dei cinque sensi, in un primo momento il protagonista reagisce pensando che l’indizio sia frutto della sua immaginazione; il secondo indizio deve essere simile al precedente, ma più intenso ed il protagonista reagisce con un aumento di apprensione e preoccupazione; il terzo indizio conduce ad una scoperta o rivelazione. Siamo arrivati alla conclusione, che deve colpire il lettore con un colpo di scena oppure con la suspense.

Nella foto: un’immagine da un film horror

Classe II G media di Borghi