"Johnson&Johnson per le dosi a domicilio"

Angelini (Ausl): "Preferibile per praticità. Sostituire AstraZeneca? No, finché ne avremo. In Inghilterra si è rivelato il migliore"

Prosegue la campagna vaccinale

Prosegue la campagna vaccinale

di Elide Giordani

L’ultima consegna è del 2 maggio e ha portato al magazzino di Pievesestina, 42.000 nuove dosi di vaccino (34.400 AstraZeneca, 4.700 Moderna e 2.900 Johnson&Johnson) delle 164.600 toccate all’intera regione Emilia-Romagna. La prossima, prevista per il 6 maggio, metterà in campo un’altra consistete dotazione, tant’è che in trenta giorni in Emilia-Romagna sarà in distribuzione oltre un milione di dosi di vaccino. Giovedì, nelle province dell’Ausl della Romagna, è previsto l’arrivo di 155.610 dosi di Pfizer-Biontech, 11.300 di Moderna, 40.000 di Astrazeneca e 2.900 di Johnson&Johnson, in totale 209.810 dosi delle 843.590 regionali. Attenzione è riservata dagli utenti al vaccino di Johnson&Johnson, multinazionale statunitense con cui sono già stati vaccinati quasi 7 milioni di americani.

Dottoressa Raffaella Angelini, responsabile della sanità Pubblica dell’Asl, come ha inciso J&J sulla vaccinazione in Romagna?

"Nella nostra realtà le fiale della Johnson&Johnson vengono utilizzate soprattutto nelle vaccinazioni domiciliari poiché non obbligando alla doppia dose rendono più facile il completamento dell’inoculazione a questa fascia di persone impossibilitate a presentarsi autonomamente ai centri vaccinali".

La facilità e la rapidità con cui J&J consente l’immunizzazione potrebbe farlo preferire agli altri vaccini?

"Non spetta a noi decidere anche se il suo utilizzo è più pratico nei casi di persone con fragilità".

Potrebbe essere il vaccino ideale per i medici di medicina generale?

"Al momento solo per i medici di famiglia disponibili per la inoculazioni a domicilio dei paziente fragili, poiché le quantità non sono elevate. Anche il J&J comunque è riservato a pazienti oltre i 60 anni".

E’ possibile ipotizzare una sostituzione di AstraZeneca, che ha subito tanti stop and go?

"Noi utilizziamo tutti i vaccini che abbiamo al momento, si sostituirà AstraZeneca se non dovesse esserci più. Peraltro quest’ultimo è un vaccino che ha dimostrato la sua efficace su persone oltre i 60 anni ed è grazie a questo che gli inglesi sono usciti dalla pandemia".

Conservate le scorte per le seconde vaccinazioni in questo momento?

"Non ce n’è bisogno, il flusso dei vaccini non è interrotto. Non facciamo scorte, semplicemente programmiamo le vaccinazioni fino all’arrivo successivo. Le inoculazioni delle seconde dosi di AstraZeneca cominceranno intorno al 20 di questo mese presso i medici di medicina generale e intorno al 24 nei centri vaccinali, a seconda dei tempi previste delle 12 settimane tra la prima e la seconda iniezione".

Perché è necessario attendere tanto tempo?

"Lo prescrive l’autorizzazione al vaccino. Ognuno ha una propria schedula, non ci s’improvvisa e non è una questione organizzativa, viene definita dall’autorità regolatoria sulla base dei dati prodotti dalla sperimentazione". Com’è attualmente il ritmo vaccinale? "Strettamente legato alla disponibilità delle dosi. Possiamo arrivare fino a 11 mila iniezioni".