"La crisi energetica? Ho la soluzione"

L’inventore Vittorio Rinaldini sostiene di aver messo a punto un sistema per produrre elettricità dalle reti idriche urbane

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di Mariasole Picchi

Un estro innato, la passione per la scienza, la meccanica, la medicina e chi più ne ha più ne metta. Si tratta del cesenate 74enne Vittorio Rinaldini, dotato di una voglia sconfinata di sapere, di una bramosia di conoscere, di creare e soprattutto di una spiccata attitudine all’invenzione. Rinaldini si definisce un ‘Inventore’ con la i maiuscola. Nonèe che ancora non pienamente soddisfatto delle passate ideazioni, alcune andate a buon fine e altre no, e sostiene convintamente di avere tra le mani una nuova ingegnosa trovata. Un meccanismo per riuscire a fornire l’elettricità a chiunque la richieda e senza più dover sborsare un solo euro. Decisamente una rivoluzione in questo periodo di crisi energetica.

"Da Ponte Vecchio fino a Case Finali, grazie all’installazione di tre postazioni e solo con un costo iniziale per montarle, - spiega Vittorio Rinaldini - potrei accendere tutti i lampioni presenti in quel tratto di strada, e lo stesso nelle abitazioni private, si pensi alle numerose case popolari che potrebbero avere la luce gratuitamente".

Un’ iniziale titubanza nell’immaginare la possibilità di avere la corrente elettrica gratis è scontata, ma l’inventore Rinaldini ha già testato vari prototipi del macchinario e rassicura sul loro effettivo funzionamento. Di cosa si tratta in concreto? Par di capire che la sua idea rivoluzionaria sia una sorta di centrale idroelettrica in miniatura applicata alla rete idrica. Sarebbe l’uovo di Colombo, ma l’inventore glissa sui particolari tecnici.

"Non vorrei svelare ogni particolare del meccanismo - confessa -, ma posso dire che le eliche all’interno dei tubi girerebbero grazie alla pressione dell’acqua rendendo possibile la fornitura della corrente. Mi sono già messo in contatto con la pubblica amministrazione di vari comuni che hanno espresso interessamento e appoggio per l’approvazione della mia invenzione. A breve dovrò incontrare Isabella Conti, la sindaca di San Lazzaro di Savena, la quale si è mostrata disponibile a saperne di più sulla questione".

Vittorio Rinaldini ha dedicato la vita intera alla lettura e allo studio dei libri più svariati, da autodidatta ingegnoso e volenteroso, diventando – a suo dire – esperto in vari rami della scienza e della meccanica, ma senza aver voluto concretizzare i suoi sforzi con delle qualifiche vere e proprie. Infatti Rinaldini conta sul solo esame di quinta elementare e ciò nonostante si tiene alle spalle vari progetti come l’invenzione di tendoni per isolare dal caldo e dal freddo, o delle caraffe dotate di un magnete, che renderebbe l’acqua potabile del rubinetto priva di ogni traccia di cloro o calcare e benefica per l’organismo umano ad esempio contro calcoli renali,ritenzione idrica, e ottima alleata per far rimarginare prima le ferite. Inoltre, racconta ancora Rinaldini, una passata collaborazione con la Protezione civile avrebbe portato alla costruzione di varie dighe. E ancora: il suo ’interesse per la fisioterapia gli ha permesso di diventare un esperto in tecniche di massaggio e nell’applicazione di cerotti Kinesiologici. "Purtroppo durante la mia vita sono stato spesso troppo ingenuo - ammette con una punta di amarezza Rinaldini – e questo mi ha giocato scherzi di cattivo gusto, come l’appropriazione di alcune mie idee da parte di vecchi soci, i quali avrebbero tratto tutti i guadagni, pur senza meriti. Spero – conclude ottimista- di riuscire nel mio intento, grazie all’aiuto dei miei collaboratori Maurizio Baronio e Riccardo Neri; e anche grazie al sostegno del mio avvocato, da ben 15 anni, il dottor Rocco Fina".