La dolorosa marcia indietro dei presidi

Didattica a distanza, dirigenti costretti ad applicarla per tre quarti degli allievi con diverse modalità. Oggi ultimo giorno normale

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di Andrea Alessandrini

Tutte le scuole superiori cittadine si adegueranno a stretto giro di posta alla disposizione del nuovo Dpcm del Governo firmato domenica che stabilisce l’attuazione della didattica digitale integrata a distanza almeno nella misura del 75%, vale a dire tre quarti degli studenti a casa propria col pc, e il residuo quarto sui banchi. Non da oggi, ultimo giorno ’normale’, le aule si svuoteranno da domani. Per tutto il pomeriggio di ieri i dirigenti hanno atteso l’ordinanza della Regione Emilia Romagna, allineata sulla prescrizione del Governo.

I presidi delle superiori cesenati (negli altri ordini di scuole l’attività scolastica resta in presenza) durante l’estate avevano fatto i salti mortali per disporsi alla ripartenza del 14 settembre con il nuovo anno scolastico, possibilmente con tutti gli studenti in presenza.

Altri mesi, quelli, quando la seconda ondata era uno spettro che si agitava, non una realtà materializzatasi. Con tutti gli allievi a scuola erano ripartiti il liceo classico Monti, il liceo scientifico Righi e l’istituto Agrario-Geometri, mentre i restanti hanno applicato la didattica mista, metà studenti a scuola e metà a casa, oppure due terzi in classe e uno a distanza. Ma ora, molto a malincuore e con un senso doloroso di sconfitta di fronte al virus, si dovrà cambiare.

I dirigenti scolastici delle superiori si sono confrontati on line ieri sul Dpcm con il sindaco Enzo Lattuca il quale si era già interfacciato con il governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, la cui la linea è filo-governativa: pieno rispetto del Dpcm con la didattica a distanza al 75%.

Ciascuna scuola deciderà in autonomia in quale modalità intervenire, basta far tornare i conti. "Per questa mattina – spiega il dirigente dell’istituto tecnico economico Serra Paolo Valli – tutto resta invariato, con due terzi degli studenti a scuola e tutti per prime e quinte, ma già da domani scatterà la nuova organizzazione. L’orientamento è di privilegiare la didattica in presenza per le classi prime".

Il 75% degli studenti a distanza può infatti essere calcolato ragionando sul numero complessivo, o sulle singole classi. In questo secondo caso, un quarto di studenti (indicativamente sarebbe sei o sette) si troverebbe presenti a scuola una settimana, mentre le altre tre del mese seguirebbero le lezioni da casa. Se invece la scelta verterà su una certa tipologia di studenti, quelli delle classi inferiori, i calcoli verranno fatti sull’intero ammontare degli allievi. Ancora nella prima serata si attendeva l’ordinanza della Regione, la leva per innescare il nuovo assetto. Sull’orario di ingresso pare che la Regione spinga sulle nove. "Se non arriva l’ordinanza– informa la dirigente del liceo scientifico Righi Lorenza Prati "domani (oggi per chi legge, ndr) tutto regolare".

"La data di avvio della nuova organizzazione con la didattica digitale integrata al 75% deve darla Regione – conferma la dirigente del liceo classico Simonetta Bini – dopodiché ci orienteremo sulla formula di una settimana in presenza e tre casa, a rotazione, per le classi". La nuova organizzazione durerà al 24 novembre, poi si vedrà, ma non prevale l’ottimismo con l’inverno che incombe. Intanto, magari arriveranno i banchi monouso ordinati dal Governo per la ripartenza che le superiori stanno ancora aspettando, e che resteranno per tre quarti intonsi, chissà per quanto.