La laicità dello Stato non è neutralità

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Stefano

Spinelli*

L’episodio della lezione di musica interrotta per la presenza di due studenti musulmani in periodo di Ramadan, apre numerosi interrogativi. Quale deve essere il modello di governo dell’odierna società plurale? Non quello di impedire attività ed esperienze esistenti e significative, caratterizzanti una data società, tradizione, cultura e religione, per un malinteso senso di rispetto verso altre esperienze. Il rispetto deve essere dato alla singola persona e non comporta che ci si debba adeguare ai suoi modi di vivere o che ci si debba limitare nei propri. Anche il semplice buon senso dice che l’ospite si adegua alle regole dell’ospitante.

Purtroppo, invece, c’è un’evidente forzatura, portata dal multiculturalismo e dal pensiero oggi dominante, che assolutizza la protezione delle differenze culturali o religiose altrui, spesso al solo fine di togliere significatività alla nostra tradizione, specie se legata alla religiosità cattolica. Gli esempi sono quotidiani: i tentativi di eliminare il crocifisso dalle pareti degli edifici pubblici; la sostituzione della festa del Natale, con una non compromettente e neutra festa delle luci; il cambiamento del testo dei libri di scuola o delle poesie da insegnare ai bambini, togliendo ogni riferimento a Cristo; nell’Europa della tolleranza e del relativismo, non si tollera più l’insegnamento di Dante e si chiede di abbattere la statua di Cristoforo Colombo. L’episodio non può neppure ricondursi alla tutela laica della libertà di religione. Laicità dello Stato non significa neutralità rispetto al fenomeno religioso, bensì salvaguardia della libertà religiosa in un regime di pluralismo confessionale e culturale Il problema non è limitare le espressioni e manifestazioni popolari di un paese, per voler essere neutrali o accoglienti. Così si distrugge solo la convivenza civile.

Il punto è: siamo ancora capaci di offrire una visione della società alla quale appartenenti a diverse culture desiderino di appartenere? Abbiamo un’identità da proporre e per la quale vale la pena costruire una società e rapporti umani?

* Fratelli d’Italia