
Biguzzi: "Problema affrontato in maniera superficiale, siamo tutti a rischio"
"Appena ho saputo quello che era accaduto, ho immediatamente chiamato mia sorella, che a Borello gestisce un bar. Per sua fortuna proprio questa mattina era arrivata al lavoro con qualche minuto di ritardo e così i due uomini che se ne andavano in giro armati non la hanno incontrata. Se la sono però presa con chi doveva consegnarle le paste, al quale avevano anche intimato di aprire il locale. Cosa che ovviamente non era in grado di fare". A parlare è Fabio Biguzzi (nella foto), esponente della Lega residente a Borello e da sempre attento ai problemi legati alla sicurezza. "Il punto – riflette – è che una volta episodi come questi riguardavano solo le aree più degradate delle grandi città. Poi il contesto è progressivamente cambiato. Dunque ecco che il tema della sicurezza è diventato cruciale anche in certe zone di Cesena, come per esempio quella della stazione ferroviaria. E la questione non si è fermata, arrivando a toccare anche una piccola comunità come quella Borello. E’ evidente che nessuno può ritenersi ‘immune’ dal rischio, almeno fino a quando questi aspetti verranno affrontati in maniera troppo superficiale". Biguzzi rincara la dose, sottolineando come il livello degli episodi che minacciano la comunità si stia alzando: " Prima i furti, poi le rapine. Spesso la risposta che sento dire quando sottolineo la criticità è che Cesena non è Caracas. E’ certamente vero, ma resta il fatto che se non verranno presi provvedimenti concreti a favore della lotta alla criminalità, col passare del tempo ci si avvicinerà sempre più".
Sul tema è intervenuto con una nota anche il consigliere comunale della Lega Enrico Sirotti Gaudenzi: "Non danno tregua nella nostra città furti e aggressioni. A nome della Lega Cesena, ho espresso la solidarietà alle vittime di questi tremendi episodi, recandomi poche ore fa al bar Gallo, per incontrare la titolare che, ancora scossa dall’accaduto, mi ha riferito di non aver ricevuto alcuna visita o telefonata da parte della giunta cesenate. Proprio per questo mi ha chiesto di poter parlare col sindaco con cui l’ho prontamente messa in contatto telefonico. Siamo al punto di non ritorno. Ormai l’utilizzo di armi da taglio per commettere qualsiasi illecito è all’ordine del giorno. Non so se la maggioranza di sinistra che amministra questa città si sia accorta che sono tanti i cesenati costretti a modificare le loro abitudini di vita per evitare di trovarsi in situazioni di pericolo. Certamente si sarebbe potuto fare di più".
l.r.