
Il vescovo Douglas Regattieri durante la messa di ringraziamento di ieri in cattedrale, ultimo atto del suo episcopato
La navigazione di Douglas Regattieri vescovo uscente è approdata al porto, per ricorrere alla metafora da lui utilizzata nella messa di ringraziamento di fine episcopato, che ha concelebrato con i sacerdoti diocesani, in una straripante cattedrale. Non la si ricordava così gremita con tanti fedeli in piedi dalla liturgia con papa Francesco, uno dei giorni più memorabili dei tre lustri di Regattieri, il 1° ottobre 2017.
È stato molto più di un saluto, ma un abbraccio da centinaia di mani devote quello simbolicamente ricevuto da Regattieri: affetto e gratitudine confortati dalla consapevolezza che resterà comunque cesenate da vescovo emerito della diocesi di Cesena-Sarsina con una presenza vicina visto che continuerà a vivere in città, in un casa della diocesi all’Osservanza. Sabato della settimana scorsa era stato molto partecipato in cattedrale anche il concerto del coro ’Terra promessa’ sempre dedicato al vescovo uscente. Ad esprimere a nome di sacerdoti, religiosi, diaconi e comunità dei fedeli il ringraziamento al vescovo che se ne va è stato il vicario generale della diocesi Pier Giulio Diaco il quale, prendendo le mosse dalla prima omelia di Regattieri del 12 dicembre 2010 in cui si riferì a San Giovanni Battista patrono della città, ha rievocato come nello stemma episcopale Regattieri abbia subito voluto inserire la croce di pietra della cripta dell’abbazia del Monte a significare il legame con il territorio. Ha quindi citato le meditazioni di Natale che ogni anno il vescovo ha proposto alla comunità, le devozioni mariane, le due visite pastorali, l’opera della Caritas, le visite alle missioni, l’incontro con papa Francesco, il bicentenario di Pio VII, le dure prove della pandemia e dell’alluvione.
"La ringraziamo – ha concluso il vicario – per il suo esempio di un uomo dedito alla preghiera, all’ascolto delle persone e alla formazione dei sacerdoti".
L’omelia di monsignor Regattieri è stata un’unione del messaggio evangelico e dell’esperienza personale da quando "mi dissero che dovevo passare su una barca per navigare in mare aperto. Seppi che a poppa di quella barca c’era l’immagine della Madonna del Popolo".
"In questi anni – ha aggiunto – ho vissuto belle esperienze pastorali ma anche croci, giorni calmi e tranquilli e notti di tempesta. Ho visto Dio in tante immagini: il Pontefice quando ci fece visita, i chiassosi spalatori di fango dopo l’alluvione e gli anziani andati a trovare all’ospedale durante la pandemia".
Al termine della liturgia il vescovo è stato accompagnato da uno stuolo di persone a un buffet a palazzo Ghini. Sabato alle 21 il nuovo vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo incontrerà i giovani all’abbazia del Monte e domenica farà ingresso in diocesi. Alle 16 avverrà l’accoglienza in piazza del Popolo a cui seguirà alle 17 la messa in cattedrale a Cesena. Un’altra barca alza le vele, altra navigazione.