La mitica estate del campione a Gatteo Mare

Lo scomparso cannoniere tedesco Gerd Muller nel 1974, anno in cui vinse Mondiale, venne in vacanza all’hotel Simon e al bagno Sirena

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di Edoardo Turci

Mondo del calcio in lutto, e non solo in Germania, per la morte di Gerd Müller, (75 anni), leggendario centravanti della nazionale tedesca e del Bayern Monaco che aveva collezionato un "Pallone d’oro" nel 1970 e due "Scarpe d’oro" nel 1970 e 1972, con un palmarès da urlo: 730 reti in 788 incontri. E fu una grande sorpresa, nel luglio 1974, pochi giorni dalla fine del mondiale vinto contro l’Olanda, (decisivo fu il suo goal per la vittoria) vederlo come un comune mortale, giocare a bocce nella spiaggia di Gatteo a Mare fra il "bagno Sirena" e il "bagno Corrado" vicino alla foce del Rubicone.

Il "Bomber der Nation" com’era stato ribattezzato dai suoi connazionali, soggiornava infatti all’Hotel Simon come in passato altri suoi famosi compagni di squadra, fra i quali Franz Beckenbauer, ritagliandosi momenti di riposo assieme alla famiglia. Le pagine del "Carlino" titolarono all’epoca: "Il riposo del guerriero", immortalato su una sedia sdraio in riva al mare, al "bagno Sirena" della famiglia Bondi, di cui Massimo è attuale presidente della Cooperativa Bagnini di Gatteo a Mare.

Durante la sua vacanza a Gatteo a Mare, Gerd Müller veniva osservato a distanza e con un certo timore reverenziale (era considerato un "mito" del calcio di allora), anche quando con le bocce in mano lanciava la sfera sulla sabbia cercando di avvicinarsi il più possibile al pallino, colloquiando con i compagni di gioco. Taciturno, ma cordiale, sapeva tenersi a distanza (l’epoca dei bodyguard dei calciatori vip odierni era ancora di là da venire) e non mancava di firmare autografi a chi si avvicinava, non in tanti, al suo ombrellone. Nel successivo mese d’agosto con la sua squadra, il Bayern di Monaco, disputò a Cesena, in notturna, un’amichevole contro il Cesena Calcio, pareggiando 1 a 1, ma Müller non segnò. Abile e implacabile in area di rigore, con 365 reti detiene il record in Bundesliga; di goal ne sapeva segnare in tutte le maniere, specie in situazioni confuse, guadagnandosi la fama di goleador "di rapina". Se n’è andato un grande del calcio, e con lui un periodo nel quale l’emergente calcio moderno dell’innovativa Olanda, ha dovuto fare i conti con un campione unico, magari non un modello di stile calcistico, ma straordinariamente vincente.