"La moglie del killer è andata via: sono libera"

Iwona Bednarz, consorte della vittima Davide Calbucci, non incontrerà più la donna nel palazzo dove si è scatenata la tragica lite

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di Annamaria Senni

"Grazie al cielo è andata via da questa casa". Iwona Bednarz la moglie di Davide Calbucci ucciso dal vicino Giuseppe di Giacomo, al parco delle Vigne, è sollevata dal fatto che la compagna dell’assassino si è trasferita in un’altra abitazione. "Vivere ancora lì in quel condominio con quella donna, e incrociare le sue occhiate di sfida quando ci si incontrava nel pianerottolo è stato terribile – dice Iwona Bednarz -loro abitavano sotto di noi, al secondo piano. Io dovevo stare zitta, come tutti mi dicevano. Io che avevo perso il marito non potevo dire niente. Se fosse stata una donna con un po’ di umanità mi avrebbe chiesto perdono per quello che ha fatto il suo compagno. E invece mai una parola. Ora finalmente si è trasferita". Nei confronti della donna, Graziella Gollinucci, che ha testimoniato al processo in cui il marito è stato condannato all’ergastolo per omicidio, era stato avviato un procedimento per falsa testimonianza, che è stato poi archiviato dal giudice alcuni giorni fa non sussistendo le prove che la donna avesse testimoniato il falso. Ora si attende il processo d’appello per Di Giacomo che si trova detenuto in carcere a Forlì dal giorno dell’omicidio. A difendere l’imputato l’avvocato Antonino Lanza, mentre a tutelare i famigliari della vittima gli avvocati Alessandro Sintucci e Marco Baldacci.

"Siamo rimaste da sole, io e mia figlia – continua la donna -. E’ durissima vivere senza Davide e il tempo non aiuta. Sono senza lavoro, riesco solo a trovare occupazioni saltuarie, e ho il mutuo da pagare. Devo essere forte per me e mia figlia. Ma come si fa?". In quel condominio ‘maledetto’ a pochi passi dal parco ‘La Buca’ dove è stato consumato il tragico omicidio, Di Giacomo si era trasferito 13 anni fa proveniente dalla Sicilia. Lì allora, al terzo piano, abitava il padre di Davide Calbucci. "Mio suocero temeva quell’uomo – continua Iwona Bednarz – ci litigava spesso e non voleva più vivere in quel condominio perché aveva paura. Noi eravamo in affitto in un altro appartamento e ci siamo trasferiti al posto di mio suocero".

Le liti tra vicini di casa erano continue e intollerabili e scoppiavano sempre per motivi banali."I miei cani, tre piccoli bassotti, abbaiavano quando io arrivavo a casa – dice Iwona Berdnarz - e di Giacomo era infastidito". La mattina del 19 dicembre del 2020 fu consumato al parco delle Vigne l’atroce delitto. Una lite furiosa tra i due uomini e poi l’assassino tirò fuori un coltellaccio con cui colpì la vittima. I giudici hanno condannato il 67enne Giuseppe Di Giacomo all’ergastolo riconoscendo tutte le aggravanti contestate.