"La nostra vocazione industriale ora è la bici"

Confartigianato: Forlì-Cesena è diventato il terzo distretto italiano del settore. I produttori: "Quest’anno incrementi del 40%"

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di Maddalena De Franchis

Non solo ortofrutta, calzature di lusso e fitness: l’area di Forlì-Cesena si colloca oggi tra le province a maggior vocazione produttiva ‘ciclistica’ in Italia. Secondo il quinto Rapporto Artibici, recentemente rilasciato da Confartigianato, ci piazziamo al terzo posto, dopo Bolzano e Sondrio, per la rilevanza della filiera della bicicletta, con 274 dedicate per ogni 1000 attive in provincia. Di queste il 76,3% è a vocazione artigianale. Un indotto che comprende, oltre alla produzione e all’assemblaggio di bici (tradizionali ed elettriche), quella di componenti e accessori, nonché la manutenzione e il noleggio. L’importanza della due ruote per il territorio è confermata dai numeri forniti dalla Camera di commercio della Romagna, che conta oltre 40 aziende specializzate nel settore, molte delle quali danno lavoro anche a 8-10 dipendenti. Di queste, più del 50% sono collocate nel Cesenate.

"Si sta creando un polo produttivo notevole, in particolare per l’assemblaggio delle biciclette", conferma Raffaele Vicini, al timone della storica azienda Vicini. "Per noi non è una novità: la nostra tradizione artigiana è solida, fino a trent’anni fa la Romagna dominava il mercato delle esportazioni. Poi, la concorrenza spregiudicata dall’estero non ci ha lasciato scampo". Ma il patron del celebre marchio, leader nel mercato delle bici da passeggio, intravede proprio nel boom di vendite post-Covid la possibilità di un riscatto.

"In questi mesi ci siamo dimostrati molto più flessibili degli stranieri nell’andare incontro alle richieste dei clienti. E il bonus bici rappresenta un primo segnale di apertura alla mobilità sostenibile da parte delle istituzioni. Forse, anche nel nostro Paese è in atto quel cambio di mentalità già maturato nei Paesi del Nord Europa".

"Concentrare tutte le aziende in un distretto consente di risparmiare in trasporti ed emissioni di Co2 e di condividere il know-how tecnologico", concorda Fabrizio Gaudenzi di Gs Wheels, ditta cesenate specializzata nell’assemblaggio di ruote per biciclette. "L’impennata di richieste successiva al lockdown è stata una tendenza globale: le aziende con cui lavoro esportano soprattutto all’estero e non sono state condizionate dal bonus bici. Ma i numeri sono stati ugualmente da capogiro: noi parliamo del +40% sull’anno scorso", dichiara Marcello Grassi, titolare dell’impresa gambettolese Il ciclo, da trent’anni dedita al montaggio e all’assemblaggio di biciclette in conto terzi.

"La bici sta facendo da volano sia per il settore prettamente industriale (produzione e assemblaggio) sia per quello cicloturistico", conclude Marco Manuzzi di Oli eBike Systems, la divisione della multinazionale modenese Oli che, proprio a Cesena, progetta e realizza sistemi completi per e-bike. "In particolare, la bici elettrica ha dato la possibilità anche ai meno allenati di ammirare i nostri panorami e scoprire le nostre colline, con ricadute positive su ospitalità, ristorazione, etc. E siamo solo all’inizio: il meglio deve ancora venire".