di Ermanno Pasolini Ha sempre dipinto, ha fatto svariati lavori e da una quarantina d’anni quella del pittore è la sua professione. E’ Romano Buratti, 84 anni, nato a Ponte Pietra di Cesena e da 42 anni residente a Diolaguardia a Roncofreddo. Da 40 anni presente a Gatteo Mare nella galleria di pittura in via delle Nazioni. A quanti anni dipinse il primo quadro? "A 14 anni. Veramente ho iniziato ancora prima, ma non avevo carta, matita e colori. Mi divertivo con i carboni della legna bruciata nel camino della cucina, a disegnare sui muri". Ha ancora il suo primo quadro? "Ho conservato tutti i quadri di quando ero ragazzino e non sono in vendita". Il suo soggetto preferito? "Le persone con cui ho trascorso l’infanzia in casa del nonno paterno Carlo, contadino. D’inverno al caldo nella stalla e in estate a scorazzare nei campi, guardavo e poi disegnavo, a contatto diretto con la natura". Oggi cosa ama disegnare? "In particolare due anziani nonni, con i loro amici". Ha frequentato scuole di pittura? "Negli anni ‘70 ho cominciato la scuola di Belle Arti a Ravenna e poi ho allestito mostre personali con un buon successo, tanto da fare così diventare quella del pittore la mia professione". Quante mostre ha allestito? "Settanta all’estero, in quasi tutte le nazioni d’Europa. In Italia invece un centinaio di cui 40 in Romagna". Non fu rischioso lasciare lo stipendio sicuro del posto fisso, per fare il pittore? "Sì, anche perchè avevo due figli che mi hanno dato cinque nipoti e un pronipote. Nessuno di loro dipinge, però apprezzano i miei quadri e ne hanno le case piene. Delle persone tedesche apprezzarono la mia pittura e mi invitarono a fare delle mostre in Germania. Lì si aprì una sorta di autostrada". Quale è la mostra che le ha dato più soddisfazione? "Quella ai Giardini Lussemburgo nel centro di Parigi". Quante ore dipinge al giorno? "Cinque. Parto da Diolaguardia con mia moglie Maria, la mia musa, al pomeriggio e torno a mezzanotte. Fino ad oggi ho dipinto tremila quadri". Fino a quando continuerà a dipingere? "Fino a quando riuscirò a tenere un pennello in mano".