"La Provincia di Romagna? Si parta senza aspettare i nuovi poteri"

Massimo Bulbi, consigliere regionale Pd, è stato presidente di Forlì-Cesena per dieci anni "L’Ausl unica funziona, si può dar vita anche a un ente. Intanto parta il confronto tra sindaci"

di Marco Bilancioni

Massimo Bulbi, consigliere regionale Pd, sulla Romagna lei la pensa come la Lega?

"Solo sul cartello di benvenuto lungo l’A14, se lo prendiamo per quello che è: un cartello".

Era una proposta della Lega. Il suo gruppo ha votato contro, lei a favore. Perché?

"Il Pd ha dato una valutazione coerente con quelle che sono sempre state le nostre posizioni sulla regione Romagna. Per me si trattava semplicemente di un cartello, come molti altri".

Qualcuno gliel’ha rinfacciato?

"No. Anzi, ho avuto molti messaggi favorevoli anche da chi non la pensa come me. Comunque, forse ha avuto ragione chi ha votato no, visto che per qualche leghista era un pretesto per fare polemica...".

Lei fu l’unico candidato Pd, durante l’ultima campagna elettorale, ad andare al congresso del Mar, il Movimento Autonomista Romagnolo.

"E mentre i candidati del centrodestra gli davano ragione, io spiegavo che sono contrario alla Regione Romagna...".

Meglio una provincia di Romagna? Lei è stato presidente di Forlì-Cesena dal 2004 al 2014.

"Ecco, questa è la vera battaglia: far capire che i poteri delle province servono. E tenga presente che tutti i partiti, a suo tempo, erano favorevoli alla chiusura: anche la Lega".

La Lega oggi chiede che tornino a essere enti eletti dai cittadini.

"Io le ho sempre difese".

Il suo successore, Enzo Lattuca, chiede che le province abbiano più poteri.

"È decisivo".

La domanda diventa questa: ma in attesa di una riforma costituzionale dai tempi indefiniti, lei unirebbe comunque le tre province di oggi? Così come sono ora.

"Sì. Intanto si crea un luogo unico per la programmazione del territorio. Guardiamo chi ha già fatto questa scelta, come l’Ausl: funziona o no? La pandemia ci ha risposto di sì. Sarà una battaglia lunghissima, ma se si vuole si può fare. Sa che già nel 2004 io parlavo già di Romagna metropolitana?".

Cosa intedeva dire?

"Anche se mi candidavo a presidente della provincia di Forlì-Cesena, mi era chiaro che sulle infrastrutture non si poteva ragionare solo per Forlì o Cesena ma bisognava coinvolgere tutti. Ho difeso il Ridolfi. E se ripenso al progetto poi archiviato della via Emilia bis, collegavamo Forlì con Roma e Venezia".

Adesso mondo economico e, in parte, quello politico, chiedono per l’eventuale provincia di Romagna i poteri di una città metropolitana come Bologna. È possibile farlo o resteranno chiacchiere?

"Devono muoversi sindaci, presidenti, che in due casi coincidono, e parlamentari. E naturalmente va coinvolta la Regione. Non sono un costituzionalista, non so se questa novità debba prevedere un passaggio in parlamento o un referendum, almeno per quanto riguarda i poteri aggiuntivi. Ma si può fare".

Il suo collega leghista, Massimiliano Pompignoli, insieme al cartello, ha portato il tema della Provincia di Romagna in Regione. Vuole intestarsi un tema che in passato portavano avanti alcuni esponenti Pd?

"Pompignoli ha detto cose diverse da quelle di Jacopo Morrone, che ha detto che ho evitato di rendermi ridicolo, figuriamoci... Per me, adesso, l’importante è andare in quella direzione".