La Rete ’Abilità diverse’: "Giornata della disabilità, molto è ancora da fare"

Affermare il diritto di inclusione, per la Rete ‘Abilità diverse’, è lo scopo della giornata internazionale delle persone con disabilità che si celebra oggi. "Inclusione è ben diversa dalla parole integrazione che si riferisce a persone che devono essere portate a ‘far parte’, cioè ‘dentro’, rispetto a una condizione di partenza che è ‘fuori’. Non certo lo status delle persone con disabilità, che fanno già parte della comunità - spiega in una nota il coordinamento nato nel 2004 di cui fanno parte Acea, Fiadda, Aism, Anffas, Apre, Aveac e Cvs - siamo consapevoli di quanto sia migliorata la loro condizione negli ultimi venti anni, anche se molte leggi e norme pertinenti non sono riuscite ad affermarsi nella loro applicazione concreta. C’è ancora molto da fare".

Il tema di quest’anno è ‘Cambiare rotta, trasformare l’istruzione’. "Spesso le risposte sono inferiori alle necessità e le leggi non vengono applicate o conosciute a dovere - prosegue la Rete - si pensi al ‘Progetto individuale di vita’ ribadito dalla legge 328 del 2000, di cui ancora oggi non se ne vede una chiara e rapida applicazione". C’è poi un altro aspetto. "Oggi si parla spesso di femminicidio e, secondo i dati, una donna con disabilità corre rischi ancora maggiori perché nelle sue condizioni è ancora più obbligata ad affidarsi al proprio partner o alla propria famiglia, ambito in cui avvengono i maltrattamenti e le sottomissioni", sottolineano le sette associazioni. Serve dunque più attenzione intorno alla disabilità anonima e quotidiana, che combatte tutti i giorni nell’indifferenza. "E’ necessario un cambiamento che coinvolga l’intera collettività: è il momento di riscoprire la solidarietà e la bellezza delle relazioni umane".

Francesca Siroli