ANNAMARIA SENNI
Cronaca

La scomparsa di Cristina Golinucci: "Cosa c’era nei sacchi nel bosco?. Faremo ricerche in quei luoghi"

L’avvocata di famiglia: "Abbiamo ricevuto un’altra telefonata della figlia di un testimone ora morto. A Mercato Saraceno era stato visto padre Renato arrivare mano nella mano con una ragazza e poi sparire".

La scomparsa di Cristina Golinucci: "Cosa c’era nei sacchi nel bosco?. Faremo ricerche in quei luoghi"

Il primo settembre del 1992 scomparve Cristina Golinucci, la madre Marisa Degli Angeli non ha mai smesso di cercarla

Cosa c’era in quei sacchi neri maleodoranti a Montepetra? La domanda, diventata assillante da alcune settimane, continua a tormentare i familiari di Cristina Golinucci, la ragazza scomparsa 32 anni fa a Cesena e da allora mai più ritrovata. "In quei sacchi c’era il corpo di Cristina Golinucci? Ci sarebbero molte persone che hanno visto quei sacchi neri maleodoranti abbandonati tra i rovi di un castagneto a Montepetra – spiega l’avvocata Barbara Iannuccelli che sostiene la madre di Cristina, Marisa Degli Angeli –. Sono passati 32 anni e la mamma di Cristina ha diritto di sapere la verità. Ho ricevuto la telefonata di un’altra donna che dice che suo padre aveva visto quei sacchi ma per paura non aveva denunciato l’accaduto. Abbiamo denunciato il fatto alla procura e abbiamo chiesto di rinviare l’udienza di. Senza intralciare il lavoro della procura, indagheremo noi stessi facendo un sopralluogo a Montepetra. Chiediamo a chiunque fosse lì e avesse visto qualcosa di sospetto di contattarci".

È il nuovo appello lanciato, tramite l’avvocata Iannuccelli, dalla famiglia della giovane scomparsa dal convento dei Frati Cappuccini il primo settembre del 1992, dove aveva un appuntamento con il proprio padre spirituale a cui non si è mai recata. Un caso di omicidio archiviato e riaperto più di dieci volte e per il quale il 26 settembre è fissata l’udienza in tribunale a Forlì. Nei giorni scorsi l’avvocata Iannuccelli ha ricevuto una telefonata da parte di una donna che le diceva che il proprio padre, anziano ma vivo, nei giorni della scomparsa di Cristina era andato a raccogliere asparagi nella zona di Mercato Saraceno dove aveva visto arrivare un’auto guidata da un frate, accompagnato da una giovane ragazza. Il frate si sarebbe tolto la tonaca e avviato mano nella mano nel bosco con la giovane. Inoltre, un amico del padre avrebbe riferito che in quei giorni in quella zona avrebbe trovato due sacchi neri che emanavano un odore sgradevole e che la cosa sarebbe stata segnalata ai carabinieri. L’avvocatessa Iannucelli ha chiesto un rinvio dell’udienza per approfondire la questione.

"Nelle intercettazioni di cui disponiamo – ha detto – si sente Emanuel Boke, per anni sospettato di essere coinvolto nella vicenda ma mai indagato e poi diventato irreperibile, raccontare di aver visto Cristina litigare con un frate, padre Renato Domenico Nigi, che dopo essere stato per diciotto anni al convento dei Cappuccini di Cesena, nel 1993, poco dopo la scomparsa di Cristina, andò a Faenza. Quel religioso, morto nel 2016 conosceva e frequentava la zona di Mercato Saraceno. Boke non è mai stato indagato, e ora si trova in Francia sotto falso nome ed è irreperibile, a questo punto che almeno lo si cerchi come testimone".