"La scuola non è solo compiti e interrogazioni Così abbiamo scoperto abilità e passioni"

Studenti entusiasti della coltivazione. Ma il supporto dei professori. è fondamentale

L’esperimento dell’orto non è stato un semplice progetto di botanica, ma anche uno studio interdisciplinare. Con la professoressa di italiano abbiamo affrontato la parte burocratica: dove farlo, come e quali permessi chiedere al dirigente, scrivendo la lettera di proposta allo stesso. Con il professore di tecnica abbiamo studiato il ciclo vitale delle piante e costruito il semenzaio prima e l’orto poi; con quello di geografia abbiamo continuato a curarlo. Non è stato, per noi, solo un arricchimento culturale, ma anche umano. Ognuno ha portato le sue idee e i suoi consigli, abbiamo scoperto passioni e qualità che non ci saremmo mai aspettati di trovare in noi stessi e nell’altro Ci ha uniti come classe e ci ha fatto sentire responsabili. Abbiamo imparato che gli errori aiutano a migliorare e siamo cresciuti anche noi, insieme alle nostre piantine. Pensiamo che questo sia un ottimo progetto anche perché ci ha permesso di passare del tempo all’aria aperta e ci ha fatto capire che la scuola non è solo imparare cose all’interno dell’aula. Ci ha permesso di fare attività fisica: eravamo tutti indolenziti dopo aver lavorato nell’orto! Abbiamo concretizzato dei buoni propositi con tanta voglia di fare sperando di poter aiutare persone più sfortunate di noi e abbiamo imparato a collaborare come una vera squadra. Inoltre è stato un vero e proprio ritorno al passato, infatti, un tempo la scuola era un convento di frati che coltivava piante di ogni tipo. Il merito non va, però, tutto a noi ragazzi; i nostri professori hanno supportato il progetto, offrendo le loro ore per la realizzazione dell’orto, ci hanno aiutato ad organizzare il lavoro e dato utili consigli.