Curare un orto può essere molto più di un passatempo. Soprattutto quando si parla di quelli comunali, ricavati in tante aree della città e messi a disposizione di pensionati che altrimenti non avrebbero un’area verde da curare e che invece così trasformano il ‘loro’ fazzoletto di terra in un luogo di aggregazione e socializzazione, oltre che , in tanti casi, in un curatissimo spazio verde da cartolina. Proprio con l’intento di premiare l’impegno e l’attenzione degli assegnatari, l’amministrazione comunale, attraverso il comitato organizzativo di referenti dei quartieri e il supporto della cooperativa sociale ravennate Villaggio Globale ha organizzato ‘Ortando in città’, una sfida giunta alla seconda edizione e che ha visto la partecipazione di 268 iscritti. Gli orti attualmente assegnati in città sono 455 e il regolamento di quest’anno ha spostato il focus dalla partecipazione singola a quella di gruppo, decidendo di premiare le diverse aree nel loro complesso. Ha vinto il raggruppamento di via Boscone, che ha preceduto quello di via Salvo D’Acquisto e quello di via Friuli. Quarto, a un’incollatura, il Cesuola. La premiazione si è svota ieri ai Giardini Pubblici alla presenza del sindaco Enzo Lattuca. "L’impegno è stato tanto – commenta Roberta Vitali di Villaggio Globale – e i risultati encomiabili. L’intento era di favorire la collaborazione e non la competizione e così è stato, tanto che nelle varie aree ognuno ha fatto la sua parte per la causa, magari coltivando prodotti particolarmente ricercati o inseguendo la migliore qualità possibile". In effetti i vantaggi rappresentati dagli orti sono tanti e riguardano anche l’incentivo a uscire di casa quotidianamente per prendersi cura del proprio spazio, muovendosi e migliorando pure la propria dieta, visto che il frutto della terra, poi finisce in tavola. "Abbiamo promosso incontri formativi in collaborazione con l’istituto agrario volti in particolare alla valorizzazione dei prodotti biologici e del rispetto ambientale, proponendo tecniche che poi sono state applicate sugli orti". Dove uno spicchio di comunità si sente a casa, tra il caffè preparato per tutti nel fine settimana, le chiacchierate da una staccionata all’altra, i rimbrotti in dialetto, i sorrisi e il piacere di godersi la vita. Perché il divertimento non si misura con l’età, ma con lo spirito. Luca Ravaglia