La sfida di una famiglia italiana a New York

I ragazzi di 4ªB, 4ªC, 4ªF e 5ªB della scuola Francesco Baracca di Forlì riflettono sullo spettacolo ’Uno sguardo dal ponte’ in scena al Bonci

La sfida di una famiglia italiana a New York

La sfida di una famiglia italiana a New York

"Pronto, ufficio immigrazione? Ho una denuncia da fare…". È il 1955. Immagina di aver viaggiato per migliaia di chilometri dalla Sicilia fino in America per cercare fortuna, di esserti innamorato di una ragazza ed esser poi denunciato come immigrato illegale proprio da colui che ti ha offerto riparo. Il motivo? La gelosia, ma per capire meglio dobbiamo fare un passo indietro e ripercorrere la storia di ’Uno sguardo dal ponte’ di Arthur Miller.

Brooklyn, Saxon Street 441. È qui che abita la famiglia Carbone, composta da Eddie, sua moglie Beatrice e sua nipote Catherine. Eddie è un lavoratore onesto del porto con un rapporto controverso con la nipote: Catherine è un’orfana di 17 anni, è stata presa in affidamento dagli zii ed ha instaurato così un rapporto molto stretto soprattutto con Eddie.

Questo legame, però, si incrina con l’arrivo di due cugini, Rodolfo e Marco, immigrati illegalmente dalla Sicilia. Essi chiedono riparo ai Carbone che li accolgono nella loro casa. Rodolfo è un ragazzo biondo, simpatico e carismatico che attira l’attenzione di tutti, soprattutto di Catherine che s’innamora di lui. Questo fa esplodere nello zio un sentimento di profonda gelosia che non vuole lasciar andare la sua Catherine. Dopo svariati tentativi di separarli, Eddie arriva alla decisione finale: rimandare il problema in Sicilia. Così inizia lo sgretolamento della famiglia e l’inizio della follia di Eddie.

Di fondamentale importanza il ruolo di Eddie Carbone, Beatrice Carbone, l’avvocato Alfieri e Marco che hanno catturato l’attenzione del pubblico, trasmettendo a pieno le emozioni e l’inquietudine che si accavallano incessantemente nel loro appartamento di immigrati italiani degli anni ‘50 in America. Particolare rilevanza viene data alla gestualità, a tratti eccessiva, a tratti coinvolgente, soprattutto per il personaggio di Catherine, mossa da una sorta di infantile impeto emotivo. Come un paradosso, però, la reale cifra dei personaggi è la staticità, perché nonostante la capacità di imparare a decifrare e ammettere i propri sentimenti, restano coerenti al loro carattere iniziale.

Quello che lascia ’Uno sguardo dal ponte’ sono emozioni contrastanti, che passano dalla novità dell’America al tradizionalismo siciliano, dal vecchio amore possessivo allo spontaneo e puro amore giovane e dai classici valori della famiglia di una volta alle tendenze liberaliste della zia. Uno dei temi principali che caratterizza questo spettacolo è la difficoltà ad integrarsi in un paese che non è il proprio, accompagnata dalla speranza per una vita migliore. L’intrinseca vulnerabilità umana svolge il ruolo di filo conduttore che collega i vari personaggi della trama stessa.