di Annamaria Senni
"È crisi nel settore sanitario che vive da troppo tempo una sofferenza che fatica a trovare delle soluzioni che possano garantire risposte ai tantissimi professionisti che ne fanno parte". A lanciare l’allarme è il sindacato Uil Fpl Cesena che racconta di una realtà in cui sempre più operatori si dimettono decidendo di lasciare un settore come quello della sanità pubblica per trovare un nuovo impiego e migliori risposte altrove. "Un fenomeno che la dice lunga sulla qualità del lavoro in sanità - sostengono da Uil Fpl - e che incide fortemente su una situazione già grave di una sanità pubblica penalizzata da anni di tagli che pesano soprattutto sul personale". Secondo il sindacato, nella sfera di Ausl Romagna, a queste problematiche se ne aggiungono altre, che incidono negativamente sul personale dipendente chiamato a mettere al secondo posto la propria vita personale rispetto alle esigenze organizzative del datore di lavoro. Il riferimento è a "richiami in turno repentini, salti del riposo, una turnistica che vede talvolta la possibilità di fruire del giorno di riposo dopo numerose giornate di lavoro consecutive, richiami dalle ferie e un precariato per nulla superato".
La forte denuncia sollevata da Uil Fpl è che si vada via via trascurando un adeguato recupero psico-fisico dei dipendenti, tanto da costituire un’elevata condizione di stress per la persona, che può avere significative ripercussioni sulle condizioni di salute e peggiorare di conseguenza, nonostante la dedizione e la professionalità degli operatori, la qualità di assistenza percepita. "Bisogna quindi - proseguono dalla Uil Fpl - risolvere il problema alla radice sostituendo maternità, pensionamenti, mobilità, trasferimenti e lunghe assenze. Altrimenti ogni disposizione, finalizzata alla gestione e all’organizzazione dei servizi, rappresenterà un maggiore carico di lavoro e una ridotta possibilità da parte dei dipendenti di usufruire di istituti contrattuali quali ferie e permessi per il necessario recupero psico fisico".
"Ci aspettiamo - concludono dal sindacato - maggiore attenzione da parte della Direzione Generale alla gestione del personale affinché si possa contenere il fenomeno delle dimissioni e degli anticipati pensionamenti. Va garantito un miglior governo del personale e una migliore qualità del lavoro in un contesto dove la deroga sembra essere diventata la regola, mentre nei fatti la vita delle persone non può e non deve essere in subordine alle problematiche organizzative aziendali. È illogico continuare a sostenere che il settore della sanità pubblica è penalizzato rispetto ad altri settori se poi non si fa nulla per migliorare".