
Per l’anniversario della morte di Giovanni Falcone, lo scultore Gildo Torelli di Ranchio (Sarsina) ha realizzato un busto in marmo...
Per l’anniversario della morte di Giovanni Falcone, lo scultore Gildo Torelli di Ranchio (Sarsina) ha realizzato un busto in marmo del magistrato più importante nella storia della lotta alla mafia, morto a Capaci con la moglie e la sua scorta. E giovedì 22 maggio, a partire dalle 9 con cerimonia pubblica, il busto di Falcone verrà esposto davanti l’ingresso della scuola primaria di Villamarina di Cesenatico, con la presenza delle autorità politiche, civili, religiose e scolastiche (sarà presente anche il magistrato Catello Maresca). Si tratta in questo caso della copia del busto realizzato in polvere di marmo, perché l’originale, su proposta del parlamentare Jacopo Morrone, dovrà essere posizionato stabilmente nel palazzo San Macuto a Roma, sede della commissione parlamentare antimafia. L’esposizione della copia all’ingresso della scuola di Villamarina è stata resa possibile a seguito di istanza e accordo con la direzione scolastica e la referente della scuola primaria, Patrizia Gregori. Opere, queste, realizzate dallo scultore Torelli con il contributo per le spese sostenute da Orogel di Cesena, big dell’ortofrutta e dei surgelati, dalla Cna e dal marmista Sauro Busoni di Vessa (Bagno di Romagna). Gildo Torelli rappresenta un esempio di come un artigiano (iniziò giovanissimo nella bottega artigianale del padre falegname) possa diventare artista. Fin dall’infanzia, ha manifestato un’elevata espressione artistica: le sfumature e le ombre dei suoi disegni a matita davano vita a volti umani, animali ed oggetti la cui tridimensionalità li avvicinava armoniosamente alla realtà. Iniziò a costruire così i primi giocattoli in legno che regalava ai compagni di scuola. L’età creativa dell’adolescenza lo ha portato alla realizzazione delle prime sculture su pietra, legno e creta; poi l’evoluzione artistica verso i primi anni ‘90 quando Torelli cominciò ad utilizzare il marmo. Una delle sue sculture marmoree è stata donata anche a Papa Francesco.
Edoardo Turci