
Una vista delle antiche fosse granarie rinvenute sotto piazza Aguselli durante i lavori
Cesena com’era sei o settecento anni fa o quantomeno come era una parte del suo centro. E’ il passato della città che è riemerso nell’ ambito dei sondaggi archeologici condotti in relazione al progetto di riqualificazione che investe il complesso Roverella, piazza Aguselli, via Dandini, via Milani, via Strinati, intervento programmato dal Comune di Cesena con utilizzo di fondi PNRR. I risultati delle ricerche archeologiche sono stati presentati nella mattinata di ieri in tre visite guidate organizzate da Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, in collaborazione con il Comune di Cesena e del Gruppo Archeologico Cesenate ‘Giorgio Albano’. A guidare il folto e interessatissimo pubblico intervenuto sono state Romina Pirraglia, funzionaria della Soprintendenza e Melissa Della Casa di Phoenix S.r.l., impresa che ha condotto gli scavi archeologici.
Le ricerche condotte in piazza Aguselli, grazie ad una indagine stratigrafica, hanno consentito di ricostruire l’ aspetto nei secoli della piazza che nel Trecento in realtà era un complesso residenziale, del quale però a fine secolo restano solo le macerie, tracce di una distruzione, forse un evento bellico e il pensiero non può non andare al terribile saccheggio della città operato dai mercenari bretoni nel 1377. In età malatestiana la zona riprende vita, viene pavimentata con ciotoli e di questo periodo sono state portate in luce tracce di pilastri per tettoie che fanno immaginare la presenza di ambienti per artigiani o mercanti. Il ritrovamento più eclatante è stato però quello di fosse granarie (nell’ area circostante ne sono state trovate 12) per lo stoccaggio di cereali e legumi; si tratta di magazzini privati interrati a forma di tronco di cono con l’ imboccatura tra i 70 e i 120 centimetri ma che in profondità potevano scendere fino a tre o otto metri, con pareti di mattoni e intonacate. L’ imboccatura era poi sigillata per garantire un ambiente asciutto che non favorisse il proliferare di larve e infestanti. Le fosse di piazza Aguselli sono datate metà XV/XVI secolo e a Cesena è attestato l’ uso di questi magazzini sotteranei fino alla seconda metà dell’ Ottocento. I ritrovamenti verranno studiati e dopo i rilievi saranno prevedibilmente ricoperti per lasciare spazio alla piazza con il nuovo arredo urbano.
Nel complesso del Roverella gli archeologi hanno invece riportato alla luce le tracce della primitiva trecentesca chiesa delle monache benedettine dello Spirito Santo che qui erano insediate. I resti documentano un edificio a navata unica con abside quadrangolare e sono stati trovati cospicui frammenti di intonaci dipinti che fanno supporre che nella chiesa vi fossero affreschi. Nell’area anche una decina di sepolture, una delle quali conteneva i resti di una donna e di un bambino, sui quali vi erano tracce di calce: così si seppellivano i morti di peste. Sia in piazza Aguselli che nel complesso del Roverella sono venuti in luce vasellame, ceramiche, monete ed altri oggetti di uso quotidiano di varie epoche. Tra questi spiccano un elegante frammento di ceramica cinquecentesca con lo stemma della famiglia nobile Dandini. Da ricordare che nel complesso Roverella sono stati ritrovati numerosi reperti di età romana, persino un rubinetto di duemila anni fa.