La Valle del Savio si è stretta a Lyuba

Commozione e solidarietà della comunità per la donna ucraina che ha perso un figlio nei combattimenti

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Poche parole e tanta solidarietà. E’ così che la comunità di Sarsina si stringe intorno al dolore di Lyuba, la signora di origini ucraine che ha recentemente subito la perdita del figlio 36enne morto durante un attacco russo mentre avrebbe cercato di scappare dalla fabbrica in cui lavorava in Ucraina. "E’ una situazione delicata, la signora è molto prostrata e la comunità si sta muovendo con grande sensibilità – commenta il sindaco Enrico Cangini – rispettiamo il suo grande dolore". La donna, cittadina italiana che risiede a Sarsina da una decina di anni dove ha lavorato come badante, è stata dimessa dall’ospedale Bufalini ed è tornata a casa dopo il malore che l’ha colpita in seguito alla drammatica telefonata ricevuta sabato mattina mentre attraversava piazza Plauto, sotto gli occhi attoniti dei passanti che l’hanno soccorsa. L’ennesimo dolore da affrontare per Lyuba, che aveva già vissuto in prima persona la terribile esperienza di Chernobyl. Ora, tutta la comunità e i volontari della Misericordia e della Caritas parrocchiale si stringono a lei e non la lasciano sola un momento, dividendosi i turni per starle vicino. Anche l’Amministrazione comunale ha dimostrato sin da subito la sua solidarietà, issando la bandiera dell’Ucraina sul balcone del municipio e organizzando una raccolta di materiali – alimenti, beni per l’igiene personale e per la casa, prodotti per le ferite – da destinare a favore del popolo che sta attraversando il conflitto. "Iniziative semplici, ma concrete", come sottolinea Cangini. "Abbiamo dimostrato che nelle difficoltà siamo una comunità forte, unita. Oggi più di ieri, il nostro sforzo può significare tanto", sono le parole del Comune sulle pagine social. Dopo la notizia che ha sconvolto la città, Sarsina e l’Ucraina si trovano ora legate nella sofferenza della tragedia di Lyuba.

Cristina Gennari