CronacaL’abbazia in pericolo "Dobbiamo salvarla, dopo le scosse situazione gravissima"

L’abbazia in pericolo "Dobbiamo salvarla, dopo le scosse situazione gravissima"

L’editore cesenate Francesco Giubilei lancia un appello alla città "Il monastero va messo in sicurezza il più presto possibile. Serve un partenariato tra pubblico e privato con l’intervento delle aziende" .

L’abbazia in pericolo  "Dobbiamo salvarla,  dopo le scosse  situazione gravissima"
L’abbazia in pericolo "Dobbiamo salvarla, dopo le scosse situazione gravissima"

L’Abbazia di Santa Maria del Monte rappresenta un luogo simbolo di Cesena, da centinaia di anni si staglia sul colle Spaziano e vigila sulla vita dei cesenati. Dalle sue mura è passata gran parte della storia della nostra città, era già presente nel 1357 quando ci fu l’assalto alla città, visse il “secolo d’oro” malatestiano, superò il terremoto del 1768 che distrusse la cupola della basilica, passò indenne il periodo napoleonico rischiando addirittura di essere abbattuta se non fosse stata donata a papa Pio VII, il cesenate Chiaramonti.

Durante la seconda guerra mondiale, il complesso del Monte accolse numerosi sfollati per poi subire un bombardamento che ne distrusse buona parte della struttura tra cui l’ala della biblioteca. Ricostruita dopo la guerra, per decenni è stata un laboratorio per il restauro del libro antico da parte della comunità monastica. Al suo interno, tra le numerose opere d’arte, si trova la “Presentazione al Tempio di Gesù”, una tavola di grande valore artistico dipinta nel 1513 da Francesco Raibolini, detto il Francia. Allo stesso modo è importante il patrimonio librario dell’Abbazia custodito nella Biblioteca. Impossibile non citare la collezione di Ex Voto, la più eloquente testimonianza del culto e della devozione alla Madonna del Monte, rappresentata da oltre 700 tavolette votive esposte in Basilica fin dal 1400. Quando nel 1986 papa Giovanni Paolo II visitò la Romagna, soggiornò in Abbazia e per l’occasione fu dipinto un ex voto.

Oltre al valore storico, architettonico e artistico, l’Abbazia ha un forte significato spirituale e religioso rappresentando un riferimento per la comunità cattolica non solo cesenate.

L’importanza dell’Abbazia non si limita infatti a Cesena ma si tratta di un patrimonio che va oltre i confini cittadini e che, senza timore di smentita, si può definire un bene di interesse nazionale.

È però poco noto quello che sta accadendo all’interno del complesso dell’Abbazia dove gravi problemi strutturali mettono a serio rischio la tenuta dell’edificio. I muri sono percorsi da numerose e profonde crepe che spaccano in due anche i pavimenti. Nelle cantine addirittura sono presenti puntelli per reggere i soffitti, in numerose parti della struttura le assi di legno coprono profondi buchi nel pavimento.

Già da qualche anno sono presenti questi problemi strutturali determinati dal terreno argilloso e particolarmente fragile su cui si trova l’Abbazia ma le recenti scosse di terremoto hanno peggiorato notevolmente la situazione che è sempre più critica. I monaci hanno avviato con i tecnici attività di monitoraggio ma è necessario quanto prima un intervento di messa in sicurezza della struttura che ha un costo ingente.

L’intero complesso del Monte è di proprietà della congregazione benedettina e non è perciò un bene di proprietà pubblica ma, alla luce del valore storico, artistico e religioso del complesso, è necessario ci sia un impegno da parte di tutte le istituzioni per cercare di risolvere una situazione che rischia di complicarsi ulteriormente con il passare del tempo. Una strada potrebbe essere quella di un partenariato pubblico-privato anche interessando le aziende del territorio, senza dubbio però è necessario attivarsi per salvare un simbolo della nostra città.

Francesco Giubilei

presidente fondazione Tatarella