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Labruzzo: "Coabitazioni sociali contro la carenza di case"

"Le esperienze di condomini o di coabitazioni solidali, come risposta a situazioni di difficoltà o emergenza abitativa, sono più che...

Il cantiere a palazzo Roverella: il progetto prevede alloggi per famiglie e studenti oltre a spazi culturali e ricreativi

Il cantiere a palazzo Roverella: il progetto prevede alloggi per famiglie e studenti oltre a spazi culturali e ricreativi

"Le esperienze di condomini o di coabitazioni solidali, come risposta a situazioni di difficoltà o emergenza abitativa, sono più che positive". A dirlo è l’assessora ai servizi per la persona e la famiglia Carmelina Labruzzo rispondendo all’interrogazione a firma dei consiglieri comunali di Cesena Siamo Noi, Marco Giangrandi e Denis Parise, sull’attivazione di progetti di condominio solidale per il contrasto all’emergenza abitativa a Cesena. Labruzzo in particolare ha fatto riferimento all’esperienza di Villa Brazzetti, dove hanno convissuto in contemporanea 4-5 nuclei familiari. "La struttura – commenta – prevedeva locali ad uso riservato, con locali comuni per cucinare, consumare i pasti, per le attività ricreative. Nel periodo ricompreso tra maggio 2023 e gennaio 2025 si sono alternati diversi nuclei, circa 4/5 contemporaneamente, anche con una logica di mobilità verso altre opportunità, alcune anche reperite in autonomia. L’esperienza è stata chiusa perché la struttura, di proprietà di Opera Don Dino, doveva essere ristrutturata. Quindi il progetto è stato trasferito presso la struttura in via Macrelli di proprietà comunale, ed è tuttora in corso". L’assessora ha citato anche i casi della coabitazione solidale di San Miniato, gestita in collaborazione con Asp che vede 6 anziani, in condizione di autosufficienza, convivere, in locali in parte ad uso esclusivo e in parte a uso condiviso. "Esistono nel patrimonio del Comune di Cesena immobili potenzialmente destinabili a queste esperienze, ma i cui costi di ristrutturazione sono decisamente importanti. Per 3 di questi è appena stato avviato uno studio di fattibilità in questa direzione. Si è poi ricorso a fondi europei per la manutenzione straordinaria di immobili (palazzo Roverella, ndr) nella logica di implementare esperienze di coabitazione (e non solo), anche come risposta innovativa ai problemi di alloggio". A questo proposito, sul territorio dell’Unione Valle Savio si stanno attuando due programmi di housing first, modello che si basa sull’inserimento abitativo di persone provenienti da percorsi di grave emarginazione, accompagnato da un supporto personalizzato, a cura di un team di operatori, per favorire il benessere e l’integrazione sociale. L’housing first mira a favorire l’autonomia e l’autodeterminazione delle persone.