ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

L’appello: “Lasciateci la nostra dottoressa, l’Ausl posticipi il pensionamento"

Raccolta di firme nella frazione di Macerone (Cesena) per ottenere una proroga di due anni a favore di Elena Dimitriadu. Dopo, senza più il presidio, dovranno spostarsi a Cesena

Cesena, 9 novembre 2023 – Tentativo disperato dei residenti di Macerone, frazione di 1300 residenti del comune di Cesena nella strada per Cesenatico, per trattenere il proprio medico di base, che a fine anno andrà in pensione. Dopo, senza più il presidio, dovranno spostarsi a Cesena. Si sono coinvolti per la raccolta delle firme i bar del paese, la farmacia, i negozi, con una mobilitazione totale.

Elena Dimitriadu, medico di medicina generale a Macerone. Ha rilevato l’incarico dal marito Gastone Fusaroli, dopo il pensionamento del coniuge. "Siamo qui da quarant’anni" racconta
Elena Dimitriadu, medico di medicina generale a Macerone. Ha rilevato l’incarico dal marito Gastone Fusaroli, dopo il pensionamento del coniuge. "Siamo qui da quarant’anni" racconta

"Sono medico di base a Macerone - dice l’interessata Elena Dimitriadu -, ho rilevato mio marito Gastone Fusaroli, quando è andato in pensione. Siamo qui da quarant’anni e pur abitando a Cesena, Macerone è il nostro paese, tutti ci conoscono. Visto che c’è una legge che prevede la possibilità di posticipare il pensionamento di due anni ho richiesto di farlo, ma dalla direzione dell’Asl non ho ottenuto la proroga, almeno sino ad oggi, e il 21 dicembre, dovrò andare in pensione e chiudere l’ambulatorio vicino alla chiesa, dove sono presente ogni giorno dal lunedì al venerdì".

“Oltre ai residenti di Macerone tra i miei assistiti - prosegue -, circa 1700 ,ci sono quelli delle frazioni del quartiere ‘Al Mare’, lontane fra loro, da Ruffio a Bulgarnò. C’è molto da lavorare, intervengo per necessità anche a domicilio, ad esempio per i pazienti oncologici, ma non sento il peso perché fare il medico di base vicino ai cittadini che abitano nei piccoli centri e in campagna dà gratificazione nei rapporti umani. Spero ancora che la proroga sia concessa, ma nutro forti dubbi visti i tempi, e mi dispiace veramente molto che i miei assistiti perdano il presidio nella loro frazione. Ogni giorno mi dicono che per loro è una sofferenza il pensiero di restare senza medico".

“A parole tutti dicono che bisogna mantenere i servizi nelle frazioni, che la periferia ha la stessa importanza del centro, ma a conti fatti non è così - lamenta uno dei residenti che ha dato il là alla mobilitazione, Andrea Biondi -. Piu di raccogliere firme in modo capillare e credo che dei 1300 residenti pochi mancheranno all’appello, non possiamo fare. La perdita dell’ambulatorio del medico di base viene avvertita a Macerone come un ferita, che sarebbe difficilmente rimarginabile, in particolare dagli anziani che avrebbero grosse difficoltà di spostamento, ma in generale da tutta la nostra comunità e qui non si parla altro da mesi. Speriamo ancora che venga concessa la proroga di due anni alla nostra dottoressa"."Abbiamo messo di mezzo tutti, dal farmacista ai bar - aggiunge Biondi - tranne il prete e soltanto perché Macerone ha perso anche il parroco. Dopo che è andato in pensione don Agostino Tisselli la parrocchia è stata accorpati a Ponte Pietra e Ruffio e il sacerdote abita in un’altra frazione".

Ma il quartiere ha preso in carico la vicenda per cercare di dare voce alle richieste dei suoi cittadini? "Ne abbiamo parlato alla conferenza dei presidenti - informa il presidente del quartiere ‘Al Mare ‘ Andrea Montanari - perché si tratta di un problema che riguarda varie frazioni e si è già presentato. Abbiamo fatto presente all’Ausl il disagio dei cittadini che abitano nelle frazioni".

I residenti di Macerone sono avviliti e contrariati. "Ci sono tanti proclami di aiutare la periferia e di garantire il mantenimento e magari il miglioramento dei servizi, ma poi manca l’applicazione dei principi ai fatti. C’è qualcuno in grado di aiutarci a mantenere il medico di base o no?".