L’autotrasporto alla prova del Green pass

Oggi scatta l’obbligo per i lavoratori, i timori maggiori sono per il settore dei camionisti dove il 30% non è vaccinato

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di Annamaria Senni

Dalla mezzanotte è scattato l’obbligo del green pass per tutti i lavoratori. Il clima continua ad essere teso e la pioggia scrosciante di problemi, annunciata oggi anche nel mondo dell’autotrasporto, sembra non lasciare prevedere schiarite all’orizzonte. Si teme il caos negli autotrasporti, il blocco delle forniture, i ritardi nelle consegne, e si diffondono persino paure forse ingiustificate e senz’altro esasperate di un rischio di scaffali vuoti nei supermercati. E se non arriveranno chiarimenti dal governo (che ancora ieri pomeriggio non aveva cambiato rotta per le categorie del trasporto e della logistica) alcuni autotrasportatori potrebbero decidere di spegnere il mezzo. In difficoltà anche l’azienda Start Romagna con 99 dipendenti che oggi saranno senza green pass in tutta la Romagna (11 a Cesena): l’azienda sta lavorando assiduamente per limitare i disagi all’utenza. Una categoria, quella degli autotrasportatori, in buona parte non vaccinata. Il 30% dei camionisti è senza green pass e l’80% degli autisti stranieri non ha fatto il vaccino.

"Anche a Cesena c’è una quota consistente di autisti, specie dell’est, senza il green pass o che sono stati vaccinati all’estero con sieri non validi nel nostro territorio (come quello russo o cinese) – dice Eugenio Battistini, responsabile del settore trasporti e logistica di Confartigianato – quello che temiamo più di tutti è la concorrenza sleale, di aziende straniere che facciano lavorare i dipendenti anche in mancanza di pass valido". "Alcuni camionisti non vaccinati faticano a trovare posto per fare il tampone perché gli orari di lavoro sono incompatibili con quelli delle farmacie, peraltro sotto assedio – continua Battistini -. Cosa succederà sul mercato non lo sappiamo, ma vi sono autisti che non potranno garantire di avere il green pass e alcune aziende si potranno trovare con la necessità non voluta di tenere i camion fermi. La paura poi è che qualche camionista sprovvisto di carta verde valida non venga autorizzato a scaricare la merce una volta giunto a destinazione". Il prezzo del tampone poi, a carico degli autisti che non scelgono il vaccino, va a gravare spesso su condizioni di vita già precarie.

"Il certificato verde non ci voleva proprio in un settore già piegato dalla crisi da diversi anni – dice Lorenzo Corallini responsabile Autotrasporti Cna Fita – l’autotrasporto non si è fermato neppure nei mesi duri del lockdown ed ora anche per i camionisti il caro vita è aumentato, dai pasti al carburante. Ora si aggiunge il costo dei tamponi per chi non si è vaccinato. In tanti hanno minacciato di fermarsi, ma quando poi ci si rende conto che di quel lavoro si campa e a casa c’è una famiglia da mantenere, si torna indietro perché in pochi si possono permettere di non portare a casa lo stipendio".

C’è chi sceglie il vaccino tra gli autotrasportatori per un motivo economico prima ancora che per proteggere la salute. "Ho fatto il vaccino per evitare le spese del tampone – spiega Paolo Andreini, autotrasportatore cesenate –, nella nostra zona ci potrà essere un fermo ma non credo una rivolta. C’è tanto nervosismo tra gli autotrasportatori perché i soldi stanno terminando, gli orari di lavoro sono massacranti e le spese non finiscono più. Io prendo 1.300 euro al mese ed è una vergogna se penso a quante ore sto fuori col mio camion ogni giorno".

Non mancano i timori neppure per i trasporti scolastici, date le assenze tra gli autisti di Start Romagna. Sono 11 gli autisti dei mezzi di Start a Cesena che oggi saranno assenti dal lavoro perché non provvisti green pass. I disagi potrebbero esserci ed è in corso un’operazione dell’azienda di assegnazione di un maggior numero di turni di servizio tra le risorse a disposizione. "Difficilmente però – spiega Start Romagna – potranno essere garantite tutte le corse programmate, si opera pertanto per limitare al massimo i disagi conseguenti a probabili tagli di corse".