PAOLO MORELLI
Cronaca

Lavori post alluvione a Borello. Ma il campo da calcio è impraticabile

La Giunta comunale aveva stanziato quasi 250.000 euro nell’ottobre 2023, disponendo anche di una donazione Conad di 300.000 euro, ma le opere sono state fatte malamente. Promesse disattese.

Lavori post alluvione a Borello. Ma il campo da calcio è impraticabile

La Giunta comunale aveva stanziato quasi 250.000 euro nell’ottobre 2023, disponendo anche di una donazione Conad di 300.000 euro, ma le opere sono state fatte malamente. Promesse disattese.

C’è malcontento a Borello per le condizioni in cui versa, alla ripresa dell’attività calcistica, il centro sportivo. Dei vari campi gravemente danneggiati dall’enorme quantità di acqua, fango e detriti di ogni genere portati dall’adiacente torrente Borello, quello che è in condizioni peggiori è il campo 2, dove dovrebbero svolgersi gli allenamenti, che si trova più in basso rispetto agli altri: sembra che l’acqua si sia appena ritirata, invece dall’alluvione del 16 maggio 2023 sono già passati più di 15 mesi. In questo lasso di tempo le promesse dell’Amministrazione comunale, che aveva a disposizione anche una donazione finalizzata di 300.000 euro da parte di Conad che ha un supermercato proprio nel centro della popolosa frazione, sono state disattese. L’ultima promessa l’aveva fatta il sindaco Enzo Lattuca che, nella ‘Fiera delle cose belle’ che si è tenuta a Borello durante la campagna elettorale, aveva annunciato che a settembre tutto sarebbe stato a posto.

Nella scorsa stagione sportiva i danni causati dall’alluvione hanno influito pesantemente sull’attività della società calcistica Vallesavio che ha dovuto chiedere ospitalità a San Carlo per l’attività giovanile e a Bacciolino per la squadra di Terza categoria.

Per il campo 2 la Giunta comunale nella seduta del 24 ottobre 2023 aveva deliberato una spesa di quasi 250.000 euro (per l’esattezza il computo metrico riporta la cifra complessiva di 249.826,88 euro). A detta di molti borellesi, alcuni dei quali abitano nella zona del centro sportivo, i lavori sarebbero stati effettuati, ma in modo maldestro e con costi esorbitanti. In effetti il terreno di gioco è brullo, in alcune zone (soprattutto negli angoli) sembra che ci sia ancora il limo portato dall’alluvione, ci sono erbacce qua e là anziché il manto erboso che servirebbe in un campo da calcio. Le due porte, costate diecimila euro, sono prive delle reti (chi si occupa di impianti sportivi dice che costano 2.500 euro ciascuna, comprese le reti), e i nuovi pali dell’illuminazione (quelli vecchi sono stati rottamati) sono sistemati in modo asimmetrico a distanze variabili uno dall’altro, e non tutti sono verticali e danno un senso di precarietà; pare che per il rifacimento dell’impianto di illuminazione ci sia stato un problema legato alla posizione di un metanodotto che in un primo tempo non era stata considerata, per cui qualche palo era già stato installato e poi è stato necessario rimuoverlo per spostarlo di alcuni metri.

Insomma, come diceva Gino Bartali "L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!".