"Lavoro in riviera per chi fugge dall’Ucraina"

La Uil Emilia-Romagna ha avviato un progetto per organizzare l’accoglienza e l’integrazione di lavoratori stagionali nel turismo

Giuliano Zignani

Giuliano Zignani

Cesena, 31 marzo 2022 - Da un lato, la necessità di accoglienza. Dall’altro, il bisogno di lavoratori. E’ su questo duplice binario che si inserisce il progetto di Uil Emilia-Romagna per accogliere donne e ragazze ucraine nelle località marittime della riviera romagnola. Un’integrazione reale e completa, in cui l’ospitalità è accompagnata dall’offerta di un lavoro stagionale nelle strutture ricettive. Al comando dell’iniziativa, il segretario generale di Uil Emilia Romagna Giuliano Zignani che si sta attivando per organizzare l’accoglienza nelle città costiere tra cui Cesenatico. Hanno già risposto con favore istituzioni e associazioni: positivi, in particolare, i contatti con il sindaco Gozzoli, l’Associazione degli Albergatori di Cesenatico e la Cooperativa Stabilimenti Balneari.

Zignani come è nato il progetto?

"Abbiamo un canale di collegamento umanitario con due sindacati ucraini che ci hanno chiesto aiuto. Abbiamo fatto alcune spedizioni, di cui una ancora in corso realizzata con Progetto Sud e Africa Clean Onlus per portare medicinali ai confini con la Polonia. Ci siamo poi posti un altro problema."

Quale?

"La Riviera in questi giorni è tappezzata di richieste di personale. Le aziende, gli alberghi, i ristoranti faticano a trovarne. Abbiamo quindi cercato di creare le condizioni per far incontrare domanda e offerta di lavoro."

In che modo?

"Offrendo ad alcune donne e ragazze ucraine, i cui mariti sono al fronte che combattono, la possibilità di venire in Italia e di trovare una collocazione nelle nostre realtà produttive per la stagione estiva. In questo modo, diamo una risposta a chi cerca personale e alle persone che hanno bisogno di uno stipendio."

Di che lavoro si tratta?

"Naturalmente si parla di impiego regolare, tramite contratto collettivo nazionale di lavoro. A giorni avremo un quadro più preciso sulle mansioni richieste, ma si tratta soprattutto di una manovalanza comune, per esempio di pulizia delle camere. Contestualmente, ci stiamo attivando sul versante istruzione."

Come?

"Per coloro che hanno un diploma stiamo cercando di verificare l’equipollenza dei titoli di studio tramite i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti di Forlì, Rimini e Ravenna."

Quali servizi sono previsti per chi arriva?

"Vitto e alloggio negli alberghi. Per chi arriva con i bambini, poi, ci stiamo organizzando per garantire l’accesso alle strutture scolastiche pubbliche, come gli asili, e per servizi di babysitteraggio."

Quante persone è possibile accogliere?

"Al momento, 20 o 25 donne che possono fare la stagione in regola nelle attività turistiche. Cerchiamo di realizzare una vera e propria integrazione nella nostra realtà."

Chi ha dato la propria disponibilità?

"Ho avuto contatti positivi con il sindaco di Cesenatico, l’associazione degli albergatori e la cooperativa dei bagnini. Sono fiducioso perché c’è stata disponibilità. Stiamo definendo quante persone possono arrivare e soprattutto risolvendo la questione dei visti."

Si spieghi meglio.

"Se si arriva in Italia come rifugiati di guerra, non si può lavorare. Occorre quindi un visto di lavoro, come è previsto dalla normativa europea che deve essere recepita dal Ministero dell’Interno. E’ solamente un atto politico che il governo deve fare, dopodiché potremo andare avanti."

Cosa volete dimostrare?

"Poter lavorare e avere un contratto regolare è un’occasione. L’obiettivo è inserire le persone nel mondo del lavoro e dar loro una possibilità di integrazione, ma al contempo offrire una risposta alle realtà produttive.".