L’operazione della Guardia di finanza che ha scoperto lavoratori in nero in due stabilimenti balneari della provincia scatena la reazione dei sindacati. Sull’argomento interviengono Paolo Manzelli, segretario generale della Uil di Cesena, e Marianna Niro, segretaria Uil Tucs: "Quanto emerso conferma la bontà delle nostre battaglie e delle nostre denunce. E’ deludente vedere come ogni anno puntualmente le associazioni di categoria lamentano la difficoltà a reperire lavoratori nel settore e poi al primo controllo si riscontrano i fatti che in questi giorni, grazie al prezioso lavoro delle forze dell’ordine, riportano alla luce il vero problema".
La Uil mette nel mirino gli operatori turistici: "Ci rammarica constatare come l’imprenditoria è più attenta al profitto, non qualificando l’offerta, ma sfruttando i lavoratori non garantendogli alcun tipo di garanzia previdenziale, retributiva e contributiva. Se da un lato comprendiamo quindi le esigenze delle associazioni di categoria che richiedono azioni per superare la difficoltà di reperire manodopera qualificata nel settore turistico, dall’altro a loro chiediamo una presa di posizione ferma contro quei soggetti che fanno impresa attraverso il dumping contrattuale inquinando il nostro tessuto produttivo. Se davvero si vuole rilanciare la qualità del lavoro nel settore turistico si deve prima di tutto rilanciare la qualità delle retribuzioni e delle condizioni dei lavoratori, così da garantire una migliore qualità della loro vita lavorativa e dei loro contratti di lavoro. Le passerelle dei convegni nelle quali troppi imprenditori recitano le parti delle vittime di un sistema, non ci piacciono".
g.m.