"Lavoro, serve un ammortizzatore unico"

Le richieste al governo dei Consulenti di Forlì-Cesena, guidati dalla cesenate Maria Teresa Bonanni per il terzo mandato consecutivo.

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di Raffaella Candoli

"Semplificare il mondo del lavoro con l’introduzione di un ammortizzatore unico, estendere ai liberi professionisti il contributo a fondo perduto erogato per il Covid e avviare un lavoro di aggiornamento e monitoraggio continuo". Sono alcune delle richieste avanzate con insistenza al governo negli ultimi mesi dai Consulenti del lavoro.

"Tutte iniziative, le nostre, svolte principalmente a tutela del lavoro, delle aziende, dei professionisti e dell’intera economia del Paese". A spiegarlo è la cesenate Maria Teresa Bonanni, che per il terzo mandato consecutivo succede a se stessa nella carica triennale di presidente del Consiglio provinciale dei Consulenti del Lavoro. Laureata in Scienze Politiche, giuslavorista, Bonanni, col rinnovo delle nomine vede al suo fianco Morena Battistini segretaria, Antonio Bernucci tesoriere ed Enrico Cera, Luciano Domeniconi, Annarita Gasperini e Raffaella Samorè consiglieri. Alla presidenza del Collegio revisore dei conti siede Paola Camporeale insieme a Enrico Lucido Orlati e Caterina Venturi Casadei.

"Il rinnovo di un Consiglio provinciale, per quanto possa considerarsi un semplice iter ordinario – sostiene Bonanni –, non è notizia di poco conto in un momento di incertezza e difficoltà per tutte le categorie del mondo del lavoro. Al contrario, rappresenta ulteriore fonte di certezza per il mondo dei consulenti del lavoro: il ruolo dei consigli provinciali, da sempre fondamentale per la categoria, è divenuto essenziale durante i mesi di emergenza prima sanitaria ed oggi anche economica, permettendo di non interrompere mai la linea di comunicazione e coordinamento con il Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro".

Gli studi di consulenza del lavoro sono, infatti, rimasti aperti ed attivi durante l’intera fase emergenziale, spiega Bonanni, a partire dai mesi di lockdown, fornendo supporto tecnico alle aziende e ai tanti lavoratori rimasti in balia delle procedure normative emergenziali.

"Gli ultimi dati forniti dalla Fondazione studi – chiude Bonanni –, descrivono una realtà allarmante nella quale l’impegno dei consulenti del lavoro non ha determinato solo un contributo essenziale alla gestione della crisi e delle richieste di ammortizzatori sociali, ma centrale: al pari di 12 leggi e decreti-legge, 16 Dpcm e 36 circolari e messaggi Inps".