Le acque reflue depurate a Cesena per l’agricoltura

Recuperati 6 milioni di metri cubi: accordo con Hera, Regione, Atersir e Consorzio di Bonifica

Recuperare le acque reflue e trasformarle in nuove risorse idriche da destinare all’agricoltura, bersagliata dalla siccità. E’ il progetto studiato a Cesena, che prevede la depurazione di circa 6 milioni di metri cubi di acqua per ciascuna stagione irrigua, grazie all’impianto cesenate. Il progetto è al centro di un accordo da sottoscrivere tra Hera, Consorzio di Bonifica della Romagna e Atersir, approvato dalla Giunta Bonaccini. "La Regione ha accelerato l’iter dell’accordo – spiega l’assessore all’Ambiente, Irene Priolo –anche per offrire uno strumento stabile in più per contrastare la siccità che sta affliggendo il territorio in questo periodo e che consenta, quindi, di diminuire il prelievo dalle acque superficiali o da falda".

L’accordo punta a "migliorare la gestione della risorsa idrica disponibile e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di tutela delle acque e di qualità dei corpi idrici", spiega la Regione. In una prima fase del progetto è prevista una sperimentazione, in modo da "individuare le condizioni ottimali di funzionamento del sistema e rendere stabilmente operativo il riuso delle acque reflue depurate". Nello specifico, l’impianto di depurazione di Cesena è dotato di una paratoia di regolazione in grado di deviare parte delle acque reflue depurate, che normalmente vanno nel rio Granarolo, verso il sistema di distribuzione delle acque irrigue gestito dal Consorzio di Bonifica, che opera su un territorio di oltre 352.000 ettari nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, la cui principale fonte di approvvigionamento idrico è rappresentata dal Canale emiliano-romagnolo.