Le donne nelle Guerre mondiali a Savignano: presentazione libro Manuela Dallonda Casadei

In occasione del 79° anniversario della Liberazione di Savignano, sabato 14 ci sarà la presentazione del libro ’La donna nelle due Guerre Mondiali’. L'autrice Manuela Dallonda Casadei racconta le storie sconosciute delle donne coinvolte nei conflitti. Ingresso gratuito.

Le donne nelle Guerre mondiali per Manuela Dallonda Casadei
Le donne nelle Guerre mondiali per Manuela Dallonda Casadei

Sabato 14 ricorre il 79° anniversario della Liberazione di Savignano. Questa sera alle 20.45 in sala Galeffi ci sarà la presentazione del libro ’La donna nelle due Guerre Mondiali’, 90 pagine, 10 euro. Presente l’autrice Manuela Dallonda Casadei (foto), modera la giornalista Maria Elena Forti. Ingresso gratuito .

Manuela Dallonda, perché un libro sulle donne delle due guerre?

"Ho letto un libro sulle aviatrici russe e ho compreso che le donne avevano svolto ruoli importanti in entrambi i conflitti. Ho fatto ricerche di storie non conosciute".

Quelle del libro sono sconosciute al grande pubblico?

"Alcune sì, perchè i ruoli nella Seconda guerra mondiale delle crocerossine e delle partigiane sono noti a tutti, mentre quello delle aviatrici russe e camioniste polacche sono molto meno noti, anche se sapevano curare i motori e trasportavano le truppe polacche che dovevano dare il cambio agli inglesi che partivano per lo sbarco in Normandia".

Ci sono donne del Rubicone?

"Nella Prima guerra mondiale è nota la figura della contessa Maria Luisa Rasponi. Per aiutare le donne povere, istituisce un corso di ricamo dove riprende la tecnica del ricamo a Treccia di Savignano, usata anche per le coperte che venivano messe sui buoi durante i mercati. Coperte che vennero portate in mostra anche a Milano e a Berlino".

E il ruolo delle donne nella Seconda guerra mondiale?

"E più variegato e ampio. Ci furono le partigiane, le madrine di guerra e le infermiere volontarie o crocerossine e, al contrario delle partigiane riconosciute in misura molto minore rispetto agli uomini, hanno avuto molti riconoscimenti".

Ermanno Pasolini