"Ossi di Seppia", il titolo della mostra fotografica di Luigi Tazzari che si apre domani alle 17 nella Galleria del Ridotto, è un richiamo ironico alle poesie di Montale, ma anche una denuncia della drammatica situazione ambientale del Mare Mediterraneo ‘assediato’ dai rifiuti di plastica. Promossa e realizzata all’interno del Festival CAP 2030 OFF, nell’ambito dell’iniziativa CAP 2030 - Cartoline da futuri sostenibili organizzato da Casa Bufalini sul tema ambiente, paesaggio e sostenibilità, l’esposizione sarà visitabile – gratuitamente – fino al 19 giugno 2022 nei seguenti orari: mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30. Inoltre, sabato 14, in occasione della Notte Europea dei Musei, sarà visitabile anche in orario serale (dalle 20 alle 23) e dalle 20,30, ogni mezz’ora, sarà possibile essere accompagnati in visita fotografo Tazzari.
Il percorso fotografico di Tazzari si presenta come una vera e propria lettura critica della società attuale, del suo spreco e della sua sostanziale “inciviltà”, che la conduce a modificare in peggio l’ambiente. Gli ossi di seppia, quei resti dell’animale marino che da bambini raccoglievamo sulla battigia, mescolati ai gusci di vongole e cozze, ai frammenti di alghe e di legni corrosi dal mare, sono stati sostituiti da sudicerie di ogni tipo volutamente abbandonate dall’uomo e destinate a inquinare irrimediabilmente le nostre coste.
Dopo qualche immagine, ci si accorge anche che l’ironia è ferocemente caustica, poiché la sequenza delle fotografie – tutte impaginate allo stesso modo, senza gerarchie formali, con l’oggetto illuminato da una luce radente e inquadrato centralmente – utilizza l’uniformità e la ripetizione informativa per enfatizzare la realtà dei fatti.