"Le luminarie sino all’Epifania non si toccano"

Caro bollette, il sindaco rassicura. "Vedremo se tenerle accese meno ore e ridurre i giorni. La pista di pattinaggio? Decidono i negozi"

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di Andrea Alessandrini

Dopo il tunnel buio della pandemia, quello del caro bollette con i costi insostenibili dell’energia prefigura un inverno poco scintillante in tutti i sensi per tutti, anche per il Comune, che di utenze intestate ne ha molte. Molti temono che si rabbui anche il Natale in città.

Sindaco Enzo Lattuca, è in questa stagione che entra nel vivo la preparazione degli eventi natalizi e si sta diffondendo il timore che le luminarie possano anche non essere accese, per causa di forza maggiore. Tetro scenario plausibile?

"No, su questo posso rassicurare. Le luminarie si accenderanno. Credo che privarsene non sarebbe giusto e non siamo nelle condizioni di doverlo fare. Ragioneremo sulla durata e cioè se accendere le luminarie un po’ dopo, attorno all’8 dicembre, e spegnerle il 7 gennaio, dopo l’Epifania, senza prolungare l’accensione come gli altri anni per allungare l’effetto dell’atmosfera natalizia. E ragioneremo anche se ridurre la durata dell’accensione quotidiana, spegnendole a una certa ora alla sera. Ci confronteremo con le associazioni e commercianti".

La pista di ghiaccio per pattinare, l’anno scorso in piazza della Libertà, verrà riproposta?

"Dipende dagli operatori economici. Non è il Comune che fa la pista di pattinaggio".

Passiamo alla luce più essenziale, quella dell’illuminazione pubblica. L’emergenza del caro costi costringerà il comune a ridurre la fascia oraria notturna di accensione?

"La questione dell’illuminazione pubblica è collegata a quella centrale della sicurezza stradale e urbana. È vero che i costi si sono impennati e ne avvertiamo il peso, ma il Comune non vuole che si creino condizioni che favoriscano gli incidenti. Abbiamo 25mila punti luce di illuminazione pubblica: vedremo che cosa può essere fatto per contenere i costi senza pregiudicare la sicurezza".

Come contenere i consumi negli edifici comunali?

"Negli uffici del Municipio verrà abbassata la temperatura di un grado e si adotteranno tutti gli accorgimenti per evitare gli sprechi. Abbiamo diffuso il vademecum ’Okkio al risparmio’. Insieme ad ’Energie per la Città’, che si occupa di tutti gli impianti pubblici comunali, abbiamo predisposto un piano secondo cui Il Palazzo comunale, la Biblioteca Malatestiana, il Palazzo del Ridotto e palazzo Guidi sono i primi edifici su cui cercheremo di ridurre del 20% i consumi annuali, corrispondenti a 250 mila metri cubi di gas. Nelle scuole comunali sono già 42 gli impianti fotovoltaici installati e 74 gli interventi di efficientamento: dovremo proseguire su questa strada ripensando alla programmazione termica degli edifici pubblici delle scuole e delle palestre".

A fine anno quanto saranno aumentate le spese per energia elettrica e gas rispetto al 2021 negli edifici comunali?

"La cifra viene ora stimata in un importo sui tre milioni di euro. Poiché la spesa standard era intorno ai sei milioni , questo significa a grandi linee un aumento del 50%. Meno della metà è coperta da fondi non comunali, per il resto vi deve fa fronte l’amministrazione".

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