"Leccio abbattuto, chi è il responsabile?"

Cantiere delle Tre Piazze, i consiglieri comunali della Lega: "Il progetto non ha tenuto conto della tutela dell’albero storico"

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di Luca Ravaglia

Il destino del leccio abbattuto davanti alla Biblioteca Malatestiana continua a scaldare gli animi politici dell’opposizione cittadina e in particolare del gruppo consiliare della Lega. I fatti che hanno acceso le polemiche risalgono al 27 settembre, quando nell’ambito dei lavori del cantiere delle ‘Tre Piazze’ uno degli alberi che da una settantina d’anni dimorano davanti alla nostra Memoria dell’Umanità è stato abbattuto dopo essere stato giudicato a rischio crollo in seguito a un’analisi di un gruppo di esperti che hanno valutato la condizione di tutte le piante dell’area, segnalando soltanto quella criticità. "La vicenda – attacca il gruppo consiliare della Lega – non può dirsi conclusa. Abbiamo avuto modo di visionare, in seguito ad un accesso agli atti, l’analisi della ditta che ha prescritto l’abbattimento della pianta e la lettera della Soprintendenza con cui si autorizza il taglio e si dispone la piantumazione di un nuovo esemplare. Se poi si sovrappongono l’immagine fotografica del leccio abbattuto e l’attuale situazione delle opere in corso, non può sfuggire che la presenza del grande albero non era compatibile con il progetto di riqualificazione di quella porzione di piazza Bufalini. Insomma, è lecito chiedersi perché l’amministrazione non abbia previsto la modifica parziale del progetto pur di salvaguardare il leccio come era stato promesso".

Il gruppo consiliare della Lega ha anche ricostruito i fatti antecedenti il taglio dell’albero, determinato da una comunicazione datata 19 settembre e firmata appunto dalla ditta specializzata incaricata di valutare lo stato di stabilità dei lecci della piazza: lo studio prevedeva due momenti di analisi, in maggio e in settembre e nei tempi precedenti l’ultima rilevazione, la nota della Lega precisa che i lavori si erano concentrati proprio intorno alla base della pianta poi abbattuta: "Il comportamento anomalo della zolla dove insisteva la pianta è stato riscontrato solo a settembre, quando i lavori si sono concentrati proprio in quel contesto, mentre nel maggio precedente non era stata ravvisata alcuna anomalia. C’è quindi da capire il motivo per cui non si sia cercata un’alternativa all’abbattimento (per esempio un ripristino della zolla e un puntellamento) e a chi sia da far risalire l’errore di valutazione sulla effettiva compatibilità dei lavori rispetto al mantenimento della pianta in loco". E’ giusto ricordare che analoghe considerazioni erano state avanzate il 29 settembre, due giorni dopo l’abbattimento, dall’ecologista cesenate Davide Fabbri e da un gruppo di ambientalisti che avevano effettuato un presidio davanti all’area, ribadendo pure che su loro impulso, prima dell’inizio dei lavori, era stata organizzata una raccolta firme a tutela dei lecci.

In seguito a quell’iniziativa il Comune aveva organizzato un referendum online nel quale i cesenati avevano scelto di conservare le piante già esistenti e di non sostituirle con dei peri, come da progetto originale. Riguardo agli sviluppi delle ultime settimane, anche Fabbri aveva eccepito il fatto che l’albero abbattuto si trovasse in corrispondenza di un punto in cui era prevista la realizzazione di un manufatto. La proposta degli ecologisti è quella di approfittare dell’occasione per piantumare diversi altri lecci, ridando così all’area l’aspetto di un giardino monumentale.