L’imprenditore sotto al ’nevone’ "Vi racconto i miei 9 anni all’inferno"

Tito Trovato è stato assolto nel processo per i lavori allo stadio: "Io e la mia famiglia abbiamo sofferto tanto"

L’imprenditore sotto al ’nevone’  "Vi racconto i miei 9 anni all’inferno"

L’imprenditore sotto al ’nevone’ "Vi racconto i miei 9 anni all’inferno"

All’inferno e ritorno. L’imprenditore Tito Trovato di Cesenatico, dopo essere stato sulla graticola per otto anni e mezzo perchè coinvolto nel processo sui lavori del nevone del 2012 e allo stadio di Cesena, dopo l’ultima sentenza può tornare a risalire dagli inferi. Appunto dall’inferno e ritorno. Tutto è partito da una querela presentata da Giorgio Lugaresi nel 2014, dalla quale sono scaturite parecchie indagini nei suoi confronti, nei confronti dell’amico ed ex presidente del Cesena Igor Campedelli e di altre persone coinvolte.

Trovato, finalmente può rialzare la testa.

"Era ora, sono stati anni interminabili e durissimi".

Per lei quel giorno del 2014 si è spenta luce.

"E’ stato un colpo molto duro, perchè io sono innocente".

Lei ha subito cinque processi, perchè?

"Ero accusato di aver fatto delle fatture gonfiate e di false fatturazioni, inerenti a dei lavori eseguiti per il Cesena calcio, che poi è fallito. Tre processi si sono svolti a Forlì, di cui gli ultimi due unificati, uno a Milano dove avevo la residenza per degli accertamenti, ed uno a Rimini promosso dall’Agenzia delle entrate perchè tutte le mie società avevano la sede legale a Riccione; tutti i cinque processi si sono conclusi con la pronuncia della sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste".

Sono state accuse pesanti, anche perchè il Cesena calcio in Romagna è un mito.

"A me è dispiaciuto tantissimo, perchè io per primo sono tifoso del Cesena, sono legato a questa squadra e ho avuto un ruolo importante in società. Mi è caduto il mondo addosso, anche perchè io ero parte di quel gruppo che con il Cesena in serie A voleva costruire un progetto interessante".

Quando Giorgio Lugaresi la querelò, in molti puntarono il dito su di lei, perchè i conti del Cesena calcio erano in rosso e sui lavori del nevone c’erano delle polemiche.

"Sono state tutte polemiche e accuse prive di fondamento, tant’è che il castello accusatorio è stato completamente smontato. Fuori tutti mi accusavano ma io ero certo di essere innocente e questo è stato verificato dai giudici".

L’accusa era centrata sul fatto che era impossibile aver realizzato lavori per quasi mezzo milione di euro in tre giorni.

"Infatti era un’accusa infondata, noi abbiamo eseguito e regolarmente contabilizzato lavori per molto meno, 187mila euro, per i quali abbiamo impiegato circa tre settimane, arrivando a far lavorare sino a cento persone al giorno tra operai e artigiani, noleggiando mezzi e attrezzature che costano un occhio della testa; io stesso sono stato in cantiere giorno e notte per seguire i lavori, è tutto documentato".

Lei prima di finire in questa bufera era uno degli imprenditori romagnoli più in vista nel settore turistico e immobiliare.

"In sei anni avevo realizzato e riqualificato dieci alberghi, poi per otto anni e mezzo mi sono dovuto dedicare ad altro".

Quali cicatrici le lasciano questi otto anni e mezzo di processi?

"Ho sofferto parecchio a livello fisico e mentale, e con me hanno sofferto la mia famiglia e le persone che mi vogliono bene. Ne esco provato, ho avuto dei brutti pensieri e sono stato colpito da un infarto, tant’è che oggi prendo dieci medicine al giorno".

Quali sono invece gli aspetti positivi che coglie da questa vicenda?

"Ho conosciuto nuove persone, coltivato nuove amicizie, ho avuto la fortuna di incontrare due bravissimi avvocati entrambi di Cesena, Antonio Baldacci e Fabrizio Fanti. Baldacci mi ha difeso dalle cause penali ed oltre ad essere un gran professionista, è una persona molto sensibile ed umana, il quale mi ha sempre spinto a lavorare per dimostrare la mia innocenza che lui aveva visto sin dall’inizio. Fanti è un civilista molto preparato, un esperto di diritto che mi ha difeso in una causa civile promossa da una banca, in una vicenda che per me non finisce qui. Un altro aspetto positivo è la conoscenza di giudici che non si lasciano condizionare dagli eventi mediatici; il mio caso ne è un esempio".

Cosa farà adesso Tito Trovato?

"Sono più vivo che mai e presto tornerò protagonista di nuovi progetti imprenditoriali".

Giacomo Mascellani