L’impresa del liutaio "Strumenti musicali bagnati? Non buttateli, io posso salvarli"

Diego Suzzi si è offerto di riparare gratuitamente chitarre e violini travolti dall’acqua: "Bisogna ripulirli, asciugarli e poi si può intervenire". Finora ha ricevuto una quarantina di strumenti, anche da fuori Cesena.

L’impresa del liutaio  "Strumenti musicali  bagnati? Non buttateli,  io posso salvarli"

L’impresa del liutaio "Strumenti musicali bagnati? Non buttateli, io posso salvarli"

di Filippo Aletti

Chitarre, pianoforti, violini. Oltre alle case, i mobili e i ricordi di una vita, il fango dell’alluvione ha danneggiato diversi strumenti musicali. Ma tra i tanti gesti di solidarietà che hanno ridato speranza alla città, c’è quello del liutaio cesenate Diego Suzzi. All’interno della sua liuteria di via Cesare Battisti, Suzzi offre gratuitamente un servizio di riparazione degli strumenti rovinati dall’alluvione. Il gesto di generosità dell’artigiano cesenate ha raccolto talmente tanti consensi, da ricevere richieste anche da altre città colpite dall’alluvione come Faenza.

Suzzi, come nasce questa sua iniziativa?

"Volevo fare qualcosa di simbolico, mettendo in gioco la mia passione per gli strumenti. I primi giorni dopo l’alluvione ho spalato diverso fango, poi ho aperto le porte del mio negozio a chi ne avesse bisogno".

Finora quante persone si sono rivolte a lei?

"Per adesso ho ricevuto oltre quaranta strumenti, ma sono sicuro che presto ne arriveranno altri anche da fuori Cesena. Per fortuna la stragrande maggioranza di questi possono essere recuperati, ma è necessario essere tempestivi e meticolosi. Gli unici costi sono relativi a dei particolari pezzi di ricambio da ordinare, ma in generale cerco di salvare gli strumenti mantenendo il loro stato originale".

Dove sta la difficoltà in questi restauri?

"Ci sono diverse operazioni molto delicate. Non si tratta di semplici oggetti bagnati. Purtroppo molti strumenti sono stati a mollo in acqua e fango per diversi giorni. L’acqua intacca gli incollaggi e i punti di giuntura degli strumenti, così da deformare e spaccare il legno. Oltre a questo è necessario valutare lo stato dell’elettronica interna. Io, però, provo così tanto amore per questi oggetti che tento l’impossibile".

Che consigli si sente di dare a chi possiede degli strumenti danneggiati?

"Prima di buttare via qualsiasi cosa, consiglio di ripulirli, facendoli asciugare. Il sole non troppo intenso di queste giornate va benissimo. Altrimenti io i primi giorni utilizzavo un fon. Adesso è tardino, però qualcosa si può tentare di fare. Anche perché spesso questi strumenti hanno un alto valore".

Quali strumenti ha ricevuto di più?

"In generale mi occupo, per motivi di spazio, di strumenti a corda. Quindi tantissime chitarre, bassi e violini. Mi intendo però anche di pianoforti, per cui faccio consulenza a domicilio e via telefono attraverso le foto. Ad esempio una ragazza di Cesena, che stava per buttare il suo piano, mi ha chiamato e io le ho consigliato di smontare lo strumento. Dopo qualche giorno di pulizia è tornato a funzionare in maniera perfetta".

Ha riparato qualcosa di particolare?

"Mi sono arrivati strumenti da ambiti più o meno professionali. Mi ha colpito, però, un set di violini appartenuti a un liutaio di Faenza. Sono degli strumenti di altissimo livello, veramente bellissimi. Purtroppo alcuni di questi erano irrecuperabili, ma per fortuna ne abbiamo salvati alcuni di grande valore artistico".

Tra le persone che si sono rivolte a lei, ci sono alcuni suoi clienti abituali. Come li ha trovati?

"In generale il morale, nonostante tutto, è piuttosto alto. La nostra gente è così, anche se viene colpita non si arrende e si rimette in piedi. Non è una cosa così scontata".