L’inflazione galoppa: elettricità e gas ’scottano’

In giugno l’indice generale dei prezzi ha segnato +8,5%, per l’energia +70,4%. Aumenti in tutti i settori tranne comunicazioni (-4,1%) e istruzione (-0,1%)

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Netta crescita dell’inflazione nel primo semestre dell’anno nelle due province di Forlì-Cesena e Rimini. L’aumento riguarda quasi tutti i capitoli di spesa, in particolare quelli riferiti all’energia elettrica, gas e altri combustibili, con un trend crescente fino a marzo, una lieve flessione ad aprile e una decisa ripartenza da maggio; in tale contesto, giugno rappresenta il mese con il maggior incremento tendenziale. Le variazioni positive registrate in provincia di Forlì-Cesena sono superiori a quelli regionali e nazionali. Queste, in sintesi, le principali dinamiche che emergono dall’analisi degli indici Istat dei prezzi al consumo per il capoluogo di Forlì ed estendibili alla relativa provincia, elaborate dall’Ufficio Informazione Economica della Camera di commercio della Romagna.

Nei primi sei mesi del 2022 la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo Istat per l’intera collettività (NIC) per la provincia di Forlì-Cesena), rispetto al primo semestre 2021, è stata pari a +7,1%, superiore a quella registrata in Emilia-Romagna (+6,4%) e in Italia (+6,3%); trend che risulta essere crescente fino a marzo (gennaio: +5,5%, febbraio: +6,7%, marzo: +7,2%), in lieve flessione ad aprile (+7,0%) e in decisa ripresa nei mesi di maggio (+7,8%) e, soprattutto, giugno (+8,5%). La spinta inflazionistica deriva da un incremento dei prezzi della quasi totalità dei capitoli di spesa.

Da evidenziare che nei primi sei mesi dell’anno la variazione media tendenziale rilevata in provincia è stata la seconda più alta tra quelle riscontrate in regione (dopo quella di Piacenza: +7,5%); per ciò che riguarda, invece, la variazione annua nel mese di giugno, Forlì-Cesena si colloca al quarto posto, preceduta da Bologna (+8,9%), Ravenna (+8,8%) e Piacenza (+8,6%).

Il maggior incremento medio tendenziale dei prezzi (periodo gennaio-giugno 2022) riguarda le voci abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (+26,4%), all’interno della quale spiccano in modo evidente elettricità, gas e altri combustibili (+65,5%); queste ultime hanno inciso in modo preponderante sulla crescita inflattiva, seguendone lo stesso trend e arrivando a segnare una variazione del +70,4% nel mese di giugno.

A seguire, in termini di variazione media semestrale ‘22-21, troviamo le seguenti divisioni: trasporti (+9,6%), ricettività e ristorazione (+7,9%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (+7,6%), mobili e articoli per la casa (+4,1%), abbigliamento e calzature (+2,0%), servizi sanitari e spese per la salute (+2,0%), bevande alcoliche e tabacchi (+1,4%) e ricreazione, spettacoli e cultura (+1,2%). Sostanzialmente stabile l’istruzione (-0,1%) mentre risultano in diminuzione le comunicazioni (-4,1%).