Le tre liste per le provinciali (il 29 settembre al voto sindaci e consiglieri) sono state presentate con una rumorosa spaccatura nel centrodestra e una defezione nel centrosinistra. FdI, Forza Italia e civica Forlì hanno fatto la loro lista, la Lega, entrata in rotta di collisione con il presidente di FdI di Forlì-Cesena Alice Buonguerrieri, la sua.
La lista di centrosinistra, dal canto suo, non comprende Avs che ha scelto di rimanere fuori. In tutto il territorio provinciale il partito esprime una manciata di consiglieri uno dei quali a Cesena, Damiano Censi, che minimizza. "Nessun caso politico e nessun litigio con le forze della coalizione". Ma se ne rammaricano i segretari dem cesenate Nicola Dellapasqua e forlivese Gessica Allegni.
"Ci dispiace che non tutte le forze del centrosinistra facciano parte della lista - dichiarano – ma ci si è mossi in una logica inclusiva e visto il meccanismo delle elezioni provinciali, che prevede che solo gli eletti (sindaci o consiglieri) siano eleggibili, la scelta è comunque ricaduta su esponenti che nei comuni in cui sono stati eletti sono al nostro fianco, considerato anche che nei comuni si parla soprattutto di liste civiche".
La pietra dello scandalo per Avs è stato l’inserimento nella lista del centrosinistra di Andrea Guiduzzi, presidente di Italia Viva candidato alla comunali nella lista civica ’Savignano Insieme’. Avs ha posto il veto all’ingresso in lista dell’esponente di Italia Viva e si è chiamata fuori.
"Nel nostro territorio – spiega Avs – l’attività politica di Italia Viva non si muove nell’ambito del centrosinistra e per questa ragione riteniamo incomprensibile includere tra i candidati del centrosinistra per il consiglio provinciale anche l’esponente cesenate di Italia Viva, incompatibile con un progetto locale di campo largo fondato sulla condivisione di un percorso politico lineare".