ll sindaco conta gli ultimi soccorsi "Venti famiglie da mettere in salvo"

Sospiro di sollievo per il Savio non ancora esondato. "Centinaia di evacuati accolti nelle strutture cittadine"

ll sindaco conta gli ultimi soccorsi  "Venti famiglie da mettere in salvo"

ll sindaco conta gli ultimi soccorsi "Venti famiglie da mettere in salvo"

di Andrea

Alessandrini

"Un disastro, una tragedia con tre morti. I danni saranno per miliardi di euro; l’alluvione della Romagna, come ha detto il Governatore Bonaccini, equivale al terremoto dell’Emilia di dieci anni fa". Non ha bisogno di trovare le parole, parlano i fatti in uno dei passaggi più drammatici della storia di Cesena dopo la seconda guerra mondiale, il sindaco Enzo Lattuca. Attorniato dagli assessori, appare alle 17.45 nella sala giunta, stanco, molto pallido, ma energico, dopo la notte in bianco, per tracciare il bilancio del temuto secondo giorno calamitoso e fare il punto su quelli che verranno.

"Il Savio – dice subito – non ha ancora esondato, ma oggi il problema sono stati i corsi d’acqua minori che sono tracimati. Il primo punto resta mettere in salvo le persone. Stanno scendendo verso la ventina le richieste di famiglie e singoli di essere raggiunti ed aiutati ad evacuare, non raggiungibili con mezzi ordinari. Le zone sono quelle del Dismano con Pievesestina, del Ravennate con Ronta e San Martino in Fiume, e del Cervese Nord con Bagnile, oltre a San Rocco e Roversano. Insomma, a destra e sinistra del Savio verso Ravenna". "Ci sono inoltre – prosegue il bollettino di guerra – tante frane già manifestate e incipienti. In alcuni luoghi neppure i mezzi su strada del reggimento Alpini dell’Umbria accorso in aiuto sono riusciti a raggiungere le persone in difficoltà e ad Oriola, frazione isolata per una frana, è dovuto intervenire l’elicottero dell’Aeronautica. L’evento è troppo straordinario, la zona troppo estesa, mezza Regione c’è finita in mezzo. Ci sono migliaia di famiglie isolate, nel nostro territorio da Roncofreddo a Bagno di Romagna e il Forlivese non sta meglio. Tanti Comuni sono senza luce, gas, collegamenti telefonici".

"Come presidenti della Provincia – aggiunge Lattuca – abbiamo parlato col il ministro Piantedosi, qui è venuto anche il viceministro Bignami. Per gestire l’emergenza servono mezzi straordinari. A Mercato Saraceno gli isolati sono trecento e settecento a Sarsina senza elettricità, acqua e gas, un centinaio gli evacurati a Cesena ricoverati in alberghi, parrocchie, ai Cappucini, in Seminario, nelle scuole".

Sindaco e assessori hanno poi informato che proseguono i soccorsi su tutto il territorio comunale, verso i nuclei familiari che hanno richiesto aiuto contattando i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e la Protezione civile. La macchina non si arresta fino al momento in cui tutti saranno al sicuro. Da oggi si ripristina la viabilità principale e si muovono i primi passi verso la normalità. A partire dalla prima mattina saranno avviate le attività di pulizia delle strade maggiormente colpite: le vie Ex Tiro a Segno, Tunisi, Malta e Corsica (quartiere Oltresavio, zona San Rocco). Ai residenti interessati viene chiesto di smaltire mobili e oggetti danneggiati collocandoli all’esterno delle proprie abitazioni. Tanti volontari si sono già messi a disposizione, circa seicento. coloro che desiderano segnalare la propria disponibilità a supporto della gestione dell’emergenza, possono contattare il Comune.

Prima di inoltrarsi verso un’altra notte non di riposo il sindaco si blocca al pensiero della tragedia che riaffiora in lui e in chi lo attornia, ed è come se pensasse ad alta voce: "Forse c’è chi ha avuto paura di perdere tutto e non si è protetto, In quelle due ore la situazione è precipitata...".