Lo chef Ciaran Kavanagh all’opera al Maraffa

Proprietario del più antico pub di Dublino, ha cucinato i piatti tipici del suo paese: "Trasferirmi in Romagna? Ci penso, mai dire mai"

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di Ermanno Pasolini

Ciaran Kavanagh uno dei migliori chef di Dublino e proprietario del più antico pub irlandese, il ’John Kavanagh - Gravediggers’, gemellato col pub Maraffa, uno dei più tradizionali e vecchi Irish pub in Romagna nato nel 1983, è arrivato a Cesenatico dove ha festeggiato l’’Arthur Guinness’ day’. Durante la sua permanenza a Cesenatico ha cucinato il cibo tradizionale irlandese: il famoso ’irish stew’, lo spezzatino con risotto alla Guinness, polpettine di salmone, ostriche e tanta Guinness. E’ stato accolto da Maurizio Sintini.

Mister Kavanagh quando è nata la sua amicizia con il pub Maraffa di Cesenatico?

"Per la prima volta sono venuto al Maraffa nel 1994 per insegnare a spillare la Guinness in quanto lavoravo per Guinness Italia. Poi sono rimasto a Cesenatico e Cervia come cuoco lavorando in alberghi e ristoranti fino al 2003, quando sono tornato a Dublino per stare in cucina nel pub con la mia famiglia".

Cosa lega il suo pub di Dublino al Maraffa?

"Qui mi sono sempre trovato come a casa e quando lavoravo in Romagna passavo tutte le serate libere al Maraffa. Di qui è nata l’idea del gemellaggio ufficializzato nel 2004".

Lei nel suo pub propone anche piatti romagnoli?

"Piatti di mare tipo vongole, cozze, pasta e fagioli e salsiccia. Naturalmente con la piadina".

Qual è il piatto irlandese più popolare nel mondo?

"Si chiama ’coddle’, uno spezzatino di carne di maiale e patate che ho anche cucinato per il compianto famoso chef americano Anthony Bourdain".

E’ vero che si dice che il suo pub a Dublino abbia un cunicolo che lo collega al cimitero, costruito dai becchini che si scolavano pinte di Guinnes?

"Il cimitero venne aperto nel 1832 e i miei antenati costruirono il pub nel 1833. Quella del cunicolo è una leggenda. Però quando i becchini avevano sete bussavano nel muro e i nonni portavano loro delle pinte di birre attraverso le ringhiere".

Cosa le piace della Romagna?

"La gente perchè l’accoglienza che c’è qui non si trova da nessuna parte. Poi il cibo e il sangiovese".

Qual è il piatto romagnolo che predilige?

"Gli strozzapreti perchè non si trovano da nessuna parte e lo squacquerone, anche questo unico, sulla piadina".

Nel suo pub ha simboli romagnoli?

"La bandiera con il gallo e una grande fotografia del porto canale di Cesenatico".

Ha mai pensato di trasferirsi in Romagna?

"Tante volte. Però devo portare avanti il locale a Dublino. Lì ho moglie, mamma, fratelli e tanti amici. Però mai dire mai".

Com’è la vita nel suo pub a Dublino?

"E’ molto diversa da quella italiana. Gli irlandesi bevono molta birra, mangiano poco e parlano molto. E’ la stessa vita dalle 10.30 del mattino fino a notte, sempre con tanta gente. Voi andate nei pub per mangiare e bere, noi per bere e poi mangiare un po’".