ELIDE GIORDANI
Cronaca

L’obiettivo dell’Ausl Romagna: "Piena integrazione tra ospedale e servizi sul territorio"

Il direttore generale Carradori ha fatto il punto presentando le nuove nomine ai vertici nel Cesenate:. Paola Ceccarelli direttrice del distretto Rubicone e Marisa Bagnoli direttrice del presidio medico ospedaliero.

Da sinistra Anna Gualandi, Francesca Bravi,. Marisa Bagnoli, Paola Ceccarelli e il direttore generale. Tiziano Carradori

Da sinistra Anna Gualandi, Francesca Bravi,. Marisa Bagnoli, Paola Ceccarelli e il direttore generale. Tiziano Carradori

Promuovere la piena integrazione tra gli ospedali e il territorio con i suoi servizi socio assistenziali e sanitari, perché ci sia un collegamento stretto tra le fasi dell’ospedalizzazione e l’interazione tra il precedente e il successivo. Un obiettivo sempre all’apice della politica sanitaria ma mai pienamente realizzato. Ha un senso esplicito, dunque, la presentazione in un’unica occasione delle due persone ufficialmente incaricate ai vertici delle due strutture di riferimento: la dottoressa Paola Ceccarelli, già direttrice del distretto sanitario Cesena-Vallesavio, che prende in carico anche il vertice del distretto Rubicone (dove c’è l’assistenza specialistica e territoriale, in forma residenziale, ambulatoriale e domiciliare), e la dottoressa Marisa Bagnoli che assume ufficialmente la direzione medica del presidio ospedaliero di Cesena (di cui fanno parte anche gli ospedali di Cesenatico e San Piero in Bagno con 540 posti letto in totale).

"Ospedali e territorio - spiega infatti il direttore generale dell’AUSL Romagna, Tiziano Carradori - sono uniti da un comune destino. Non può esserci un ospedale di qualità se non ci sono servizi territoriali adeguati. Per questo do anche un pessimo giudizio per le graduatorie, come quella di Newsweek, che giudicano gli ospedali senza verificare gli effettivi esiti di salute dei territori. I nostri ospedali, peraltro, a parte alcune unità operative come il Trauma Center o il Centro Ustionati, hanno esclusiva ricaduta territoriale. Le due dirigenti incaricate hanno il compito di promuovere una forte interazione tra le due dimensioni per offrire efficacia nei trattamenti e massima prossimità ai luoghi di cura". Incideranno sui tempi d’attesa? "La nostra Romagna - è la risposta del Dg - mostra uno dei più alti livelli di consumo di sanità senza che vi sia una morbilità più accentuata che altrove, ciò significa che occorre un uso più consapevole dei servizi sanitari". Intervenendo sullo stesso argomento la dottoressa Marisa Bagnoli ha detto che l’esperienza ha evidenziato che "per accorciare le attese nell’ambito della specialistica ambulatoriale non basta aumentare l’offerta, occorre una maggiore appropriatezza nella diagnosi e nella cura", ed ha citato l’esempio della Neurochirurgia, "dove si opera alla schiena, non dove si va perché si ha male alla schiena". Marisa Bagnoli ha anche evidenziato la difficoltà di reperire figure professionali specifiche "benché il Bufalini sia un ospedale attrattivo". Già in atto uno scambio con i progettisti del "Bufalini due" che sorgerà a Villa Chiaviche con inizio lavori entro il 2025. "Un ospedale - ha evidenziato Carradori - che durerà per i prossimi 100 anni ma che resterà massimamente modificabile per quanto riguarda le tecnologie in continua evoluzione".

Dal canto suo la dottoressa Ceccarelli ha anticipato che c’è tra gli obiettivi quello di ridefinire gli assetti territoriali partendo dalle cure primarie, quelle che attengono ai medici di base, seguire i malati cronici e ridurre il carico di malattia coinvolgendo tutta la rete assistenziale. Ma c’è in atto anche la riqualificazione della struttura di Corso Cavour da trasformare in Casa di Comunità a senza attendere la realizzazione del nuovo ospedale. Previsto non prima di 5 anni e mezzo a partire da oggi.