Le comunità di Cesena e Cesenatico hanno ricordato ieri l’anniversario dell’eccidio di Ponte Ruffio. In questo luogo il 18 agosto 1944 vennero fucilati otto giovani renitenti alla leva, che erano Arnaldo Gaza, Tullio "Romano" Giorgetti, Rino Liverani, Dino Ricci, Giuseppe Poggiali, Angelo Prodi, Akim "Isacco" Sascia (commerciante bolognese, di religione ebraica, allontanatosi dalla città durante le persecuzioni razziali), e Guglielmo Zanuccoli. Con lo scopo di mantenere viva la memoria di questa orribile strage nazifascista e di tramandarne il ricordo storico, ieri mattina il presidente del Consiglio comunale di Cesena Filippo Rossini e l’assessore del Comune di Cesenatico Mauro Gasperini, si sono recati a Ruffio per rendere omaggio ai martiri di Ponte Ruffio.
Nell’agosto di 80 anni fa, alcuni marinai in servizio al semaforo marittimo militare di Cesenatico, decisero di disertare per unirsi ai partigiani dell’Ottava brigata Garibaldi. Erano appunto il maresciallo Giuseppe Poggiali ed i giovani Gino Gusella, Rino Liverani, Angelo Prodi, Tullio Giorgetti, Guglielmo Zannuccoli e Sauro Casali, a cui si aggiunsero più tardi Dino Ricci, Arnaldo Gaza e Isacco "Sascia" Akim. Questo gruppo la sera del 18 agosto 1944 si trovava a Ponte Ruffio nella casa colonica della famiglia Pieri. Qui, a seguito di una soffiata di uno dei partigiani catturato dai fascisti, venti o trenta brigatisti neri di Cesena, secondo alcune fonti unitamente ad alcuni tedeschi, raggiunsero i marinai e gli altri che si erano uniti a loro, li fecero prigionieri e li portarono al centro del ponte di Ruffio, dove li fucilarono. A salvarsi furono Sauro Casali che all’arrivo dei fascisti si trovava fuori dalla casa e per questa ragione riuscì a scappare, e Gino Gusella che fingendosi morto riuscì ad ingannare i suoi aguzzini e a fuggire poi a Cesenatico. Sul luogo della strage nel dopoguerra è stata eretta una stele di marmo a ricordo dei martiri del Ponte di Ruffio, ed è qui che sono state deposte le due corone, a nome delle due città unite. L’assessore Mauro Gasperini ha commentato così la ricorrenza: "La memoria è un valore irrinunciabile su cui basare anche il futuro di una comunità ed è sempre un’emozione e un grande orgoglio essere qui insieme al Comune di Cesena a rendere onore alle vittime di questa orrenda strage nazifascista".
A margine della cerimonia il presidente del Consiglio comunale di Cesena Filippo Rossini ha dato la sua testimonianza: "La furia nazifascista che ha portato all’eccidio di Ponte Ruffio non può essere dimenticata. Siamo qui per onorare e commemorare quanti in quei drammatici anni persero la vita a causa della follia umana, quell’insensata barbarie di un regime atroce e totalitario che ha soffocato qualsiasi scintilla di umanità, di carità e di ragione. Ciascun paese, ciascuna città ha il dovere di mantenere vive le tracce della sofferenza subite dal proprio popolo. Quello della memoria è, per noi, un dovere irrinunciabile". Assieme ai due Comuni, ieri è intervenuta anche una delegazione dell’Anpi.
Giacomo Mascellani