L’ora del sorpasso La volata delle e-bike Rallenta la vendita delle ’muscolari’

Il mercato delle due ruote per la prima volta è in flessione "Rincari e inflazione hanno diminuito il potere d’acquisto". Non si ferma la corsa delel biciclette elettriche: più 14 per cento.

L’ora del sorpasso  La volata delle e-bike  Rallenta la vendita  delle ’muscolari’

L’ora del sorpasso La volata delle e-bike Rallenta la vendita delle ’muscolari’

Sono 1.772.000 le biciclette vendute in Italia nel 2022: dopo due anni di boom ininterrotto, il mercato delle due ruote è andato incontro a una prima flessione (-10% rispetto al 2021). Se le biciclette cosiddette ‘muscolari’ rallentano (-15% rispetto all’anno precedente), quelle elettriche corrono, registrando un ottimo +14%. È la sintesi dei dati di mercato relativi al 2022, forniti nei giorni scorsi da Ancma, l’associazione nazionale ciclo motociclo accessori aderente a Confindustria. In particolare, su oltre 1,7 milioni di bici vendute nel nostro Paese, quelle tradizionali sono 1.435.000 (erano 1.680.000 nel 2021); le e-bike sono 337mila (erano 295.000 nel 2021). La performance di queste ultime impressiona se misurata su un arco di tempo più lungo: dal 2019, le vendite di bici a pedalata assistita sono infatti balzate del 72%.

A leggere le cifre sciorinate da Ancma sorridono - ma non troppo - i produttori cesenati di biciclette elettriche, capitanati da Cicli Mbm. "Abbiamo assistito a una crescita che pareva inarrestabile fino all’inizio della scorsa estate. Poi, d’un tratto, si è fermato tutto", dice Vincenzo Medugno, direttore commerciale e marketing dell’azienda che, negli anni post-pandemia, si è affermata soprattutto all’estero. "Mercati forti come Stati Uniti e Cile hanno sospeso gli ordini. Anche in Europa la domanda ha iniziato a rallentare, persino in Paesi in cui le biciclette elettriche sono ormai entrate a far parte delle abitudini di spostamento quotidiane. Il calo più vistoso e inaspettato è stato quello della Germania: rispetto al biennio 2020-2021 gli ordini sono dimezzati". Se l’indagine di Ancma ha intravisto i primi segnali di flessione già nel 2022, le previsioni per il 2023 non sono rosee: "I rincari generalizzati e l’impennata dell’inflazione in Europa hanno sicuramente diminuito il potere d’acquisto, costringendo a rinviare gli acquisti considerati superflui", ammette Medugno. "Come produttori di e-bike, credevamo che il caro benzina avrebbe convinto sempre più persone a lasciare l’auto in garage e convertirsi all’elettrico, almeno per la mobilità urbana. Ci sbagliavamo: soprattutto nel nostro Paese, questo cambio di mentalità non si è ancora verificato. Pur essendo sicuramente più diffusa che in passato, l’e-bike resta un prodotto di nicchia".

Dal rapporto Ancma emerge fra l’altro che, all’epoca dello strapotere di internet e dell’e-commerce, i negozi specializzati – un esempio, a Cesena, è Cycling center lab - sono ancora lo spazio preferito dai ciclisti per fare acquisti: il 68% delle vendite realizzate in Italia passa per i negozi tradizionali.

Il titolare del noto punto vendita in via Cerchia di San Giorgio, Maurizio Tersi, concorda sulla flessione, cominciata nella seconda metà del 2022 e tuttora in corso. "Da una parte è colpa dei rincari", argomenta, "dall’altra credo sia in atto un cambio di abitudini, di gusti. Fino a qualche anno fa, la nostra provincia – e, più in generale, la Romagna – era una roccaforte delle bici da corsa. Tutti volevano essere Marco Pantani. Ora non è più così: giovani e giovanissimi si appassionano ad altri sport, le biciclette da corsa non piacciono più come un tempo. I marchi più gettonati (Specialized e Trek in primis) stanno letteralmente svendendo i loro modelli di punta. Resistono, è vero, le bici a pedalata assistita: va diffondendosi – ma c’è ancora parecchia strada da fare – l’idea della vacanza in bici, con la famiglia al seguito: per il cicloturismo la bici elettrica resta la scelta migliore".

Maddalena De Franchis