L’ultimo saluto al centenario Dino Gardini

Nato a Lizzano, si è spento domenica nella casa di riposo ’Nuovo Roverella’. Nel 1961 era emigrato in Svizzera, nel 1979 il ritorno a casa

L’ultimo saluto al centenario Dino Gardini

L’ultimo saluto al centenario Dino Gardini

di Ermanno Pasolini

Domenica mattina, subito dopo avere fatto colazione, si è spento serenamente nella casa di riposo ’Nuovo Roverella’, Dino Gardini, nato il 25 novembre 1922 a Lizzano, una piccola frazione di Cesena. E proprio venerdì 25 novembre 2022 aveva festeggiato il notevole traguardo dei suoi 100 anni. Il funerale avrà luogo domani, venerdì 24 marzo, con la messa nella chiesetta di Tipano località dove poi, per espressa sua volontà, verrà cremato, mentre le ceneri saranno portate nel cimitero centrale di Cesena dove riposerà accanto all’amatissima moglie Pina. E, sempre per sua volontà, il suo desiderio sarebbe ricevere non fiori ma opere di bene da devolvere al ’Nuovo Roverella’.

Dino Gardini lascia la figlia Anna, la nipote Serena e i pronipoti Dino ed Elio, tutti residenti in Svizzera, a Zurigo. Aveva due fratelli piu grandi di lui e una sorella piu giovane. Si trattava di una famiglia povera ma molto unita. Dino alla festa dei 100 anni raccontava che era cresciuto forte e sano mangiando sopratutto del minestrone con fagioli, la pietanza allora della povera gente. Aveva frequentato le cinque classi delle elementari ed era molto bravo in matematica, una cosa non frequente in quei tempi e Dino era fiero d’essere potuto andare a scuola.

A vent’anni, nel 1942, durante la Seconda guerra mondiale, Dino venne chiamato a svolgere il servizio militare e fu trasferito nell’ex Jugoslavia. Nel 1943 i militari italiani nell’ex Jugoslavia furono fatti prigionieri dai tedeschi e Dino assieme ad altri fu trasferito nel campo di prigionia in un paese vicino a Bremen, nel nord della Germania, dove rimase per un anno e mezzo.

Nel 1945, alla fine della guerra, Dino, dopo tante peripezie, ritornò finalmente a casa. Incontrò nel 1947 la sua futura moglie, Pina Domeniconi di Savignano sul Rubicone. Si sposarono nel 1949 e rimasero a Lizzano altri 5 anni. Nel 1950 nacque Anna, la loro unica figlia. Nel 1954 Dino e famiglia si trasferirono a Cesena e lui cominciò a lavorare alla Arrigoni dove rimase fino all’inizio del 1961.

Nel febbraio di quello stesso anno la famiglia Gardini si trasferì a Zurigo in Svizzera. I primi tempi furono molto duri. Dino lavorava assieme ai muratori come stagionale e per 3 mesi all’anno doveva ritornare in Italia. Col tempo la situazione migliorò e Dino trovò lavoro come conducente di un muletto nel garage di una ditta a Zurigo. Il lavoro fuori all’aria aperta gli piaceva. Dino assieme alla moglie lasciò la Svizzera nel 1979 e ritornò per sempre a Cesena. La figlia Anna invece rimase a Zurigo. A Cesena riprese la sua vita frequentando gli amici di prima.

E così, a 57 anni, cominciò la sua vita da pensionato, avendo iniziato a lavorare a 12 anni. Da allora Dino ha condotto e trascorso una vita semplice ma serena. In estate andava assieme alla moglie a Bagno di Romagna, mentre a Natale rientrava a Zurigo dalla figlia Anna e dalla nipote Serena. Malgrado la distanza Dino e la moglie hanno sempre mantenuto un rapporto stretto con la figlia ed anche con la nipote. A 92 anni però perse la moglie e non volendo stare da solo, decise assieme alla figlia di trovare una badante con la quale è rimasto fino a 99 anni e cioè fino all’entrata al ’Nuovo Roverella’ dove si è spento serenamente qualche mese dopo aver tagliato il traguardo del secolo di vita. Domani lo saluteranno gli amici e tutti coloro che gli erano affezionati e gli volevano bene.