Ma il commercio non decolla "I turisti hanno tagliato le spese"

I negozianti testimoniano una contrazione dei consumi "Pesano i rincari dei generi alimentari e della benzina"

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Se le attività turistiche sorridono, nell’estate della ripartenza non si può dire altrettanto per i negozianti. Lorena Della Motta, presidente di Confesercenti per le zone a mare, fotografa così la situazione: "Il commercio continua a soffrire tanto, perché c’è una contrazione dei consumi evidente, che si aggiunge alla concorrenza spietata dei centri commerciali e del commercio on line. L’estate per noi è un grande polmone, che ci consente a tutti di respirare, perché c’è un movimento maggiore. Rispetto allo scorso anno si lavora di più, ma abbiamo tutti meno personale, facciamo meno magazzino e subiamo anche noi i rincari. Nei due anni della pandemia i cittadini hanno risparmiato qualcosa e speso più in alcuni generi alimentari, mentre quest’anno con l’aumento della benzina, i rincari delle bollette e delle materie prime, i nostri vacanzieri hanno meno soldi in tasca. Inoltre alcuni articoli sono penalizzati proprio perché costano molto di più dello scorso anno. Ci sono molti negozi in crisi, anche se a Valverde e Villamarina c’è un flusso abbastanza continuo e si respira, ma il commercio continua ad arrancare".

Giancarlo Andrini di Confcommercio Cesenatico, vede il bicchiere mezzo pieno, anche se non nasconde le difficoltà: "Un po’ di ripresa c’e stata, ma il problema del settore è più radicato, perché gli acquisti on line sono stati incentivati e incrementati dalla pandemia. La buona stagione c’è, così come l’ottima affluenza, qualcosa si è mosso ed i saldi hanno aiutato, anche se il trend è negativo, visto che dall’indagine della Camera di Commercio risulta che diminuiscono i negozi, a differenza di altre categorie che sono stabili o in aumento. Le manifestazioni e gli eventi portano persone e quindi clienti, che possono conoscere i negozi del lungomare e del centro. Anche i mercatini sono un momento che può aiutare e sostenere i negozi. Tuttavia si spende di più in cibo, gelati e drink. Alcuni turisti stranieri trovano più conveniente acquistare in Italia e comprano molti articoli che si trovano soltanto qui o che hanno una qualità più alta, come i prodotti per l’igiene, profumi e abbigliamento. Rispetto allo scorso anno alcuni negozianti hanno riscontrato il 20-30 per cento in più come vendita in periodo di saldi, ma non è sufficiente".

Giacomo Mascellani