Malatestiana senza più memoria storica

Con il pensionamento delle ultime due bibliotecarie e le dimissioni della direttrice scientifica è a rischio la continuità di gestione

L’assessore alla Cultura Carlo Verona tra gli scaffali vuoti del nuovo terzo lotto

L’assessore alla Cultura Carlo Verona tra gli scaffali vuoti del nuovo terzo lotto

di Elide Giordani

Sta vivendo un altro scorcio burrascoso la storia odierna della Biblioteca Malatestiana. Non è in discussione il suo prestigio millenario e neppure l’affettuosa considerazione della città ma la sua conduzione. I problemi, ben noti, sono iniziati con lo scalare quasi contemporaneo del pensionamento delle bibliotecarie storiche, forti di una lunga esperienza oltreché memoria concreta del suo immenso patrimonio.

L’allarme era già risuonato, ora però, considerato che vanno in riposo anche le ultime due bibliotecarie storiche (ossia Carla Rosetti e Antonella Degli Angeli, dopo Paola Errani, Gessica Boni, Elena Bellagamba, Loretta Righetti, Adriana Faedi, Gioia Bologna oltreché l’ex direttrice Daniela Savoia), la preoccupazione che la biblioteca - soprattutto nella parte antica e storica - non possa più usufruire di personale che ben conosce la Malatestiana è tangibile.

Recentemente si è prodotta un’altra falla, le dimissioni della direttrice scientifica Giliola Barbero. Arrivata in città dopo una rigorosa selezione non ha chiuso neppure un biennio attratta da un altro incarico a Milano. E ciò benché avesse mostrato di apprezzare la nostra biblioteca e la sua vita intensa. Ed ora l’interrogativo inevitabile è: ci sarà un altro direttore scientifico? L’esperienza ha dimostrato che la necessità di un direttore tout court può essere risolta da un direttore scientifico (attribuzione peraltro non particolarmente chiara)? Nel caso di una conferma si pescherà dalla rosa dei tre da cui è emersa la scelta della Barbero o si procederà con un altro bando?

"Ne stiamo ragionando - risponde l’assessore Carlo Verona - ancora non abbiamo deciso come procedere, e non è escluso che il ruolo venga aggiustato. Ma con l’impegno del terzo lotto e l’avvio delle biblioteche di quartiere è probabile che la questione del direttore slitti di un poco".

Le novità peraltro non si fermano qui. Il 3 gennaio dovrebbe arrivare un nuovo bibliotecario. Dopo una lunga serie di addette ecco un uomo, arriva da Agrigento, ha poco meno di 40 anni e per il momento sarà assunto a tempo determinato, poiché un altro inciampo impedisce che resti oltre due anni. La vincitrice del bando, infatti, Lucrezia Signorello, giovane esperta di codici antichi molto apprezzata, è in aspettativa. Ha deciso di dilazionare l’accettazione dell’incarico per due anni.

Il tempo per portare a termine un dottorato di ricerca a Roma. "Anche la questione dei contratti per un tempo limitato è un tema da rivedere - aggiunge Carlo Verona - poiché non rappresentano un vantaggio per la biblioteca".