Mariani, finisce in Rete il cuoco-cronista dell’800

Oggi pomeriggio nell’Aula Magna della bibioteca Malatestiana si terrà la presentazione del secondo volume che dal cartaceo migra sul web

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di Elide Giordani

Chissà se i cinque libi di cronache cesenati del cuoco Mattia Mariani (1802 - 1872) si sarebbero mai scrollati la polvere di dosso senza la scossa epocale del web. E chissà chi altri avrebbe potuto traghettarli nel gran mare di Internet, in pazienti copie fotostatiche (600 pagine digitalizzate), se non la selettiva passione per le pepite di storia locale della Società di studi e ricerche della Romagna mineraria. Ora la Società fa di più. Dopo il primo volume ecco che anche il secondo migra dal cartaceo al web con tanto di copia fotostatica dell’originale più la trascrizione in word e le note di Michele Andrea Pistocchi. Un lavoro rigoroso e appassionato che svela piccoli e grandi fatti quotidiani legati alla nostra città tra il 1814 e il 1856. I cinque libri, carta spessa, inchiostro fai da te come si usava al tempo, rilegatura del laboratorio del Monte, sono nella Sala Verde della Malatestiana. La cronaca del Mariani stimolò l’interesse di un altro illustre testimone cesenate, il notaio, giornalista e storico Nazareno Trovanelli (1855-1915) che in un articolo del settimanale locale Lo Specchio del 5 settembre 1880 ci racconta chi era Mariani e come mai un cuoco fu anche cronista. Mariani era nato da famiglia umile in un podere dei nobili Venturelli ubicato al Monte. A 10 anni andò a fare il chierico nella sua parrocchia e imparò a scrivere dal parroco don Zani. Data la sua inclinazione per l’istruzione fu mandato alla scuola pubblica ma la sua condizione economica lo costrinse a lasciare gli studi. Tornò a fare il chierico, poi il domestico a casa di don Pietro Malatesta, e prese moglie. In seguito divenne cuoco al servizio del conte Giulio Masini.

Cosa scriveva il nostro cuoco cronista? Molte pagine della sua cronaca sono occupate da descrizioni di feste religiose ma narra anche l’origine delle chiese (con tanto di bellissima mappa dello "scorpione"), illustra frammenti di vita municipale, racconta di spettacoli, di furti ed omicidi. Non gli sfuggono gli avvenimenti politici e le azioni dei maggiorenti della sua epoca. "Non mancano - scrive Trovanelli - graziosi aneddoti che giovano e rallegrano il lettore". Lo stesso cronista anticipa che la sua cronaca non è tanto corretta "perché mancai di studio, ma pure sincero" e che vi si dedica "per passatempo, e per non stare ozioso in quelle ore dopo terminate le mie faccende". In sintesi, dice Nazareno Trovanelli, benché con sintassi e ortografia zoppicanti (ma magnifica calligrafia), "con ostinato valore e lunga pazienza, seppe rendersi molto utile al proprio paese". Il secondo volume, trascritto e commentato (sono in elaborazione il terzo e il quarto), sarà presentato oggi alle 17 nell’Aula Magna della Malatestiana a cura di Paola Errani, Davide Fagioli, Pierpaolo Magalotti, Paolo Mulazzani, Michele Pistocchi. La stampa si è avvalsa del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena.