"Mensa per i bisognosi, serve anche di sera"

Il direttore della Caritas. "Crescono i senza risorse, dopo la chiusura dell’ex Roverella va trovato un nuovo spazio che serva anche la cena"

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di Andrea Alessandrini

Oggi anche a Cesena si celebra la sesta Giornata mondiale dei poveri istituita da papa Francesco. Ivan Bartoletti Stella è direttore della Caritas diocesana, da cinquant’anni a servizio dei bisognosi, a capo della quale c’è il vescovo Douglas Regattieri.

Direttore, aumentano i poveri in città?

"Sensibilmente, anche come effetto prima della pandemia e ora del caro bollette".

Sono sia cesenati che nati all’estero?

"I primi si impoveriscono: di loro si occupa per lo più il Comune con i servizi sociali ma noi contribuiamo. I secondi arrivano che sono già molto poveri".

Come opera la Caritas?

"Con un centro d’ascolto braccio operativo che recepisce i bisogni e filtra le azioni e una cinquantina di Caritas parrocchiali",

Avete strutture di accoglienza?

"Quattro, tre a Martorano e una in vescovado per i senza dimora gestita insieme alla comunità Papa Giovanni XXIII, accanto ad una casa famiglia. In questi alloggi è ospitata una quarantina di persone che cerchiamo di affrancare dal bisogno".

Collaborate con l’Asp nella gestione del centro di accoglienza notturno del Comune?

"Sì, l’ex Roverella in via Strinati, per più di venti ospiti".

La mensa della Caritas sta funzionando?

"A pieno servizio ogni giorno a pranzo, con almeno una trentina di ospiti all’ex Roverella, dopo avere avuto sede in via don Minzoni e poi a Sant’Agostino. Viene servito il pranzo e diamo i viveri per la cena in un sacchetto".

Ma l’ex Roverella chiuderà per i lavori di rigenerazione. Dove troverà posto la mensa?

"È il problema più impellente. Si tratta di trovare una sede adeguata e fare in modo che eroghi pasti anche di sera".

La Caritas ci mette i volontari ma i fondi dove li trova?

"Nell’otto per mille della chiesa cattica e in un conto della Fondazione Carisp".

Aiutate tante persone a pagare le bollette?

"L’abbiamo sempre fatto, ora sono più di prima: c’è un fondo a cui attingiamo. Molti cittadini morosi temono il freddo e il buio in casa e bisogna pagare prima del taglio dei servizi".

Distribuite ancora i viveri?

"Una volta alla settimana consegniamo la sporta con la spesa".

Aiutate i profughi ucraini?

"Donne e bambini si sono rivolti al nostro centro di ascolto per chiedere aiuti alimentari e viveri".