"Messe e liturgie, diamo l’esempio: preti e catechisti, vaccinatevi tutti"

Lettera del vescovo al clero e ai collaboratori laici. "Niente Green pass per le attività delle parrocchie, ma gli operatori pastorali promuovano la campagna di immunizzazione". Stop ai riti celebrati in streaming

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di Andrea Alessandrini

Green pass obbligatorio nei luoghidi lavoro pubblico e privato dal 15 ottobre, ma non in quelli del culto religioso cattolico (e delle altre confessioni) dove continuano ad essere in vigore distanziamento nei banchi, mascherine obbligatorie e igienizzandone delle mani, regole anti-Covid per partecipare alla messa, ma senza dover esibire il certificato verde. La liturgia continuerà ad essere priva di alcune sequenze potenzialmente vettori di contagio, dallo scambio della pace, all’acqua santa agli ingressi, alla fila dei fedeli all’altare per ricevere la comunione distribuita nelle panche. In ogni caso niente Green pass, anche per le processioni.

La Conferenza Episcopale Italiana in coincidenza con l’apertura dell’anno pastorale, ha dato tuttavia indicazione a tutti i vescovi a sollecitare i fedeli a vaccinarsi, con un invito particolare per gli operatori, sacerdoti in primis, ma anche catechisti, cantori, volontari a vario titolo. Una azione di moral suasion da parte della Cei che fin dall’inizio ha sostenuto la campagna vaccinale mettendo a disposizione anche i propri locali per effettuare le inoculazioni. Il vescovo della diocesi di Cesena Sarsina Douglas Regattieri ha inviato una lettera ai sacerdoti e ai diaconi, calando la sollecitazione della Conferenza episcopale dei vescovi attraverso un decalogo di comportamenti a cui chiede di attenersi , dopo aver premesso l’importanza della campagna vaccinale, quale strumento essenziale per ritornare una vita quotidiana normale. "Non facciamo mancare il nostro contributo alla campagna in corso", perora Regattieri che si appella a clero e laici osservanti.

"Raccomando l’accesso alla vaccinazione da parte degli operatori pastorali. La cura delle relazioni chiede di incentivarla il più possibile per i sacerdoti,i quanti sono coinvolti in attività caritativa, dei catechisti, degli educatori, dei volontario nelle attività caritative, dei corsisti e dei cantori". Non è scritto, ma dietro le righe l’invito ai parroci di servirsi di collaboratori che siano tutti vaccinati, escludendo i no vax. Particolare attenzione deve essere fatta nell’attività di catechismo a contatto con i bambini con meno di dodici anni, non vaccinati. Il vescovo ha inoltre indicato di non ricorrere più alla trasmissione in modalità streaming della messa, a cui anch’egli ha fatto più volte ricorso nel primo lockdown quando vennero sospese le liturgie, perché non più necessario.

Il vescovo ha anche chiesto di diffondere una corretta informazione ai fedeli, non pochi dei quali frenati nella partecipazione al culto dal perdurare della pandemia: "Per l’accesso in chiesa, alle celebrazioni liturgiche, alle processioni e alle pratiche devozionali come per le attitivtà pastoriali (catechesi, doposcuola attività ricretaive) non è necessaria la certificazione verde". "Ma è bene – ammonisce a più riprese Regattieri – continuare ad osservare le misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio".